scopri le opere Un atto d’amore… universale Autore articolo Di Punto Famiglia Data dell'articolo 12 Giugno 2014 Nessun commento su Un atto d’amore… universale di Francesca Desiderio Giotto, ”Resurrezione e noli me tangere” La scena fa parte del ciclo di affreschi realizzato all’inizio del ‘300 nella Cappella degli Scrovegni a Padova ed è compresa nelle Storie della Passione di Gesù. Giotto narra due diversi episodi legati al tema della Resurrezione: sulla sinistra il fatto vero e proprio, con il sepolcro ormai vuoto vegliato dagli angeli e dai soldati dormienti; e sulla destra la Maddalena inginocchiata davanti all’apparizione di Cristo trionfante sulla morte, con tanto di vessillo crociato, e il gesto del Salvatore che le dice di non toccarlo pronunciando, nelle versioni latine dei vangeli, la frase “Noli me tangere”, «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre» (Gv 20,17). Le rocce dello sfondo declinano verso destra, dove avviene il nucleo centrale dell’episodio. Gli alberi sulla sinistra sono secchi, morti, per sottolineare e descrivere idealmente la realtà prima della risurrezione. Tutto l’affresco si caratterizza per un’atmosfera rarefatta e sospesa, di metafisica astrazione. Sul sarcofago di marmo rosa, colore dell’Aurora, colore dell’alba rosata, stanno seduti due angeli, l’uno dalla parte del capo, l’altro dalla parte dei piedi dov’era Gesù; a terra, addormentati e quasi sfiniti in un sogno senza sogni, le quattro guardie poste a vigilare sul sepolcro, che nulla vedranno di quanto sta accadendo. Questa è una rappresentazione che va oltre ogni commento, come se l’immagine ci guidasse verso intuizioni che vanno oltre il dicibile, verso tutte le nostre esperienze di amore e di dolore, di nostalgia e di speranza, di tenerezza e determinata certezza di vita oltre la morte. Piccoli particolari … Sul vessillo si legge l’iscrizione “VI[N]CI/TOR MOR/TIS”. Dal vangelo di Giovanni sappiamo che vicino al sepolcro c’era un giardino. Le piante qui dipinte, piante sempreverdi che simboleggiano la vita eterna, sono un richiamo al giardino del Paradiso terrestre dove Dio aveva posto Adamo ed Eva perché vivessero felici. Con la risurrezione di Gesù inizia una nuova creazione. La figura di Maria Maddalena è sempre rappresentata con una veste rossa e lunghi capelli sciolti; giunta al sepolcro non riconosce Gesù e pensa addirittura che sia il custode del giardino. Quando però Gesù la chiama per nome, si rende conto che è proprio Gesù Risorto che le sta parlando. È in ginocchio e le sue mani sono tese: vorrebbe toccare Gesù per abbracciarlo. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag affresco, Cappella degli Scrovegni, giotto, Padova, Resurrezione e noli me tangere ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Dignità della vita anche nella malattia: perché non parlarne con i ragazzi attraverso dei film? Papa Francesco: “Chi non ha pazienza non è un buon cristiano” Io ho scelto l’Eucaristia Far famiglia Fratelli nella vita, fratelli in Cristo Famiglia, scuola di misericordia Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo Una famiglia nel cuore del Sinodo Figli traditi La mia famiglia nel mirino della piovra