Evangelium Vitae

20 anni di impegno per la vita

di Monika Rodman Montanaro, responsabile della Vigna di Rachele

25 marzo 1995, Giovanni Paolo II firmava l’Enciclica Evangelium Vitae, un documento di carattere profetico e programmatico, oggi più che mai attuale, che ha illuminato il cammino dell’uomo e della Chiesa sui temi dell’amore, della vita e della famiglia.

Il 20esimo anniversario della promulgazione dell’enciclica Evangelium vitae di san Giovanni Paolo II ha un significato speciale per La Vigna di Rachele, apostolato internazionale per il post-aborto,  da cinque anni presente anche in Italia grazie all’accoglienza del cardinale Carlo Caffarra. L’anniversario dell’Evangelium vitae mi dona l’occasione per riflettere sui miei 12 anni di servizio ecclesiale in America prima di arrivare in Italia nel 2007. Nel 1995, appena conclusi gli studi fatti nel teologato dei gesuiti (eravamo solo due laici con  14 scolastici gesuiti), sono stata chiamata dal mio vescovo a lavorare full-time nell’Ufficio della pastorale familiare. Pochi mesi dopo la promulgazione dell’Evangelium vitae, sono diventata direttrice del “Respect Life Ministry”, cioè l’apostolato prolife diocesano, che comprendeva anche una pastorale del postaborto, nata negli anni ‘80 in varie diocesi americane. Naturalmente l’enciclica appena promulgata è diventata per me la bussola del mio ministero. In quei mesi è nata anche l’esperienza della Vigna di Rachele, un percorso settimanale sfociato successivamente in un ritiro spirituale di tre giorni mirato ad aiutare le donne a riconciliarsi con se stesse e con Dio dopo l’aborto. Mi sono battuta, insieme alle collaboratrici psicoterapeute e ai collaboratori del clero, per avviare una pastorale del postaborto nella mia diocesi, sponsorizzata dall’Ufficio famiglia, e negli anni anche dall’Ufficio per l’evangelizzazione. Il nostro faro è stato certamente l’enciclica di papa Giovanni. Nel testo, che è un pozzo di insegnamenti, papa Wojtyla parla alle donne, proponendo loro di immaginare e progettare ciò che Egli chiama un nuovo femminismo: “Nella svolta culturale a favore della vita le donne hanno uno spazio di pensiero e di azione singolare e forse determinante: tocca a loro di farsi promotrici di un «nuovo femminismo» che, senza cadere nella tentazione di rincorrere modelli «maschilisti», sappia riconoscere ed esprimere il vero genio femminile in tutte le manifestazioni della convivenza civile, operando per il superamento di ogni forma di discriminazione, di violenza e di sfruttamento. Riprendendo le parole del messaggio conclusivo del Concilio Vaticano II, rivolgo anch’io alle donne il pressante invito: «Riconciliate gli uomini con la vita».Voi siete chiamate a testimoniare il senso dell’amore autentico, di quel dono di sé e di quella accoglienza dell’altro che si realizzano in modo specifico nella relazione coniugale, ma che devono essere l’anima di ogni altra relazione interpersonale. L’esperienza della maternità favorisce in voi una sensibilità acuta per l’altra persona e, nel contempo, vi conferisce un compito particolare”.

Nel testo troviamo anche le sue parole, potentissime nella loro tenerezza e verità, indirizzate direttamente alle donne che hanno abortito, esortandole ad affrontare onestamente il gesto compiuto, ad accogliere il dono del perdono e a cercare l’assistenza esperta di altre persone per poter risanare le ferite lasciate da questa perdita: “Un pensiero speciale vorrei riservare a voi, donne che avete fatto ricorso all’aborto. La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vostra decisione, e non dubita che in molti casi s’è trattato d’una decisione sofferta, forse drammatica. Probabilmente la ferita nel vostro animo non s’è ancor rimarginata. In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto. Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità. Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione”. Questa è la visione che illumina e guida La Vigna di Rachele sia in Italia sia negli altri 40 Paesi del mondo in cui l’apostolato è attivo. Quante volte è attraverso le esperienze più dolorose della propria vita che uno “tocca fondo” e si rende conto, in un modo personale, del proprio bisogno di fare un incontro con il Signore e la Sua Misericordia. Nella Vigna di Rachele si vive profondamente il mistero pasquale: il Calvario, la Tomba e l’incontro con il Signore Risorto, ferito per guarirci e per offrirci quella Misericordia di cui abbiamo tutti tanto bisogno.

Spero  che il 20esimo anniversario dell’Evangelium vitae rappresenti, anche qui in Italia, l’inizio di una diffusione più ampia di quest’apostolato non solo a Bologna, ma anche nelle zone dove il tenero invito e il forte incoraggiamento di San Giovanni Paolo II, alle donne e uomini che hanno partecipato all’aborto procurato, non è ancora conosciuto.

 

Nel 2015 La Vigna di Rachele festeggerà il suo V anniversario di attività in Italia con due eventi:
– a giugno verrà offerto un weekend di riunione per tutti coloro che hanno partecipato in passato ai  ritiri spirituali della Vigna di Rachele.
– il 3-4 Ottobre, a Bologna, La Vigna di Rachele offrirà un convegno aperto al pubblico, intitolato “Evangelium vitae: Vita e Misericordia, Sfida e Speranza”.
Per informazioni scrivere a: info.vignadirachele@yahoo.it.




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