La storia

Don Simone, l’amore per il Vangelo e per la famiglia

di Mariarosaria Petti – mariarosariapetti@puntofamiglia.net

“Due sono stati i miei modelli: i miei genitori e il mio parroco” le radici della vocazione di don Simone Bruno, sacerdote paolino, direttore editoriale del Gruppo San Paolo e psicologo dei legami familiari.

«Avevo 8 anni quando mia madre e mio padre, nonostante non navigassimo nell’oro, mi chiesero di portare in parrocchia una piccola somma di denaro per offrirla a una famiglia in difficoltà. Io rimasi esterrefatto e domandai a entrambi: “Ma anche noi abbiamo problemi economici. Perché dobbiamo aiutarli?”. La risposta nitida di mia madre ha segnato la vita che oggi conduco: “Hanno bisogno più di noi. Quel poco che abbiamo è giusto condividerlo con chi non riesce neanche a mangiare”. Non l’ho mai dimenticato». Un episodio, quello di don Simone Bruno – direttore editoriale del Gruppo San Paolo – che segnerà per sempre la sua vita, in una scelta d’amore e fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Il sacerdote paolino ricorda: «La vocazione sacerdotale ha bussato forte e chiaro quando ero appena un bambino. Sentivo di voler essere di aiuto agli altri, accompagnarli alla scoperta della novità del Vangelo. Due sono stati i miei modelli: i miei genitori e il mio parroco. I miei genitori hanno tradotto la presenza di Dio nella mia vita. Seguiti, subito dopo, da don Franco, sveglio e al passo coi tempi, che ha ben colto la mia irrequietezza. Mi ha accompagnato con saggezza, non forzando mai le mie scelte e accogliendo con grande senso di paternità ogni mio periodo buio».

L’ingresso in Congregazione. Riferendosi ai paolini, don Franco continuava a ripetere al giovane Simone: «È gente in gamba, che sa parlare e annunciare il Vangelo in modo nuovo». Era solo il 1993, dieci anni dopo don Bruno sarebbe entrato in Congregazione. Quel modo di raccontare la bellezza del Vangelo lo aveva affascinato ed ora era pronto con le sue parole a continuare il racconto. Uno stile che oggi riassume così: «Spendo la mia vita ogni giorno perché attraverso i miei articoli, i dossier, i post e le immagini che curo per Famiglia Oggi, Famiglia Cristiana e le fan page su Facebook, appaia a tutti che il Vangelo è l’essenziale per ciascuno di noi. Il centro e la meta a cui siamo destinati. E, soprattutto, che è vita e dono continuo, mai banale e mai scontato. Una novità che accompagna ogni istante della giornata, bello o brutto che sia. Attraversa e nutre i legami delle famiglie, delle comunità, delle amicizie, delle istituzioni, dei luoghi di lavoro, delle piattaforme web dei social media. I nuovi media mi aiutano a far assaporare a tutti, con linguaggi differenti, ciò che io sperimento dal mattino alla sera. Come Paolo, non posso non annunciare il Vangelo. Dai tetti in su!».

Gli studi in psicologia. Alle spalle gli studi in psicologia clinica: don Simone Bruno è specializzato in legami familiari. Inclinazioni e passioni che si intrecciano in un delicato ricamo. La scelta della Società San Paolo, gli studi universitari e la sensibilità per i temi familiari: quale è la cifra che unisce tutto? Il presbitero di origini pugliesi risponde: «La comunicazione interpersonale e l’attenzione alla famiglia. Alla base di ogni legame vi è comunicazione. Tanto più nel nucleo familiare. In esso, ciascuno impara a costruire legami e a comunicare – cioè a mettere in comune – a comprendere il punto di vista dell’altro, ad aiutarsi reciprocamente, a elaborare la propria identità, a sviluppare empatia e solidarietà. La famiglia è il centro propulsore della vita. Dai legami familiari si passa a quelli amicali, sociali, professionali. E i processi comunicativi si espandono, coinvolgendo anche i mezzi di comunicazione più sofisticati, celeri ed efficaci».

Un talento innato per la comunicazione e il desiderio di porsi a servizio della famiglia che affondano le radici in ricordi ed esperienze lontane ma significative: «Ho incontrato numerose famiglie vulnerabili nel mio cammino personale e comunitario. A partire da eventi accaduti nella mia famiglia di origine: per esempio, la malattia di mia sorella (ora, ringraziando Dio, guarita e tornata serena), le difficoltà economiche che ho vissuto da bambino quando mio padre rischiava di perdere il lavoro. Difficoltà che non hanno mai minato i legami familiari, soprattutto perché eravamo supportati dai nostri parenti ed amici. Le sofferenze di alcuni miei zii e vicini di casa. Ricordo in modo particolare una coppia di miei zii e i loro tre figli: una famiglia quasi perfetta, caduta in un baratro quando mio zio ricevette la diagnosi di Alzheimer precoce ad appena 51 anni. Da quel momento, la loro vita è cambiata. E anche quella della mia famiglia. In quei lunghi e dolorosi anni, ho capito quanto conta la vicinanza, la prossimità e la solidarietà tra famiglie. Una famiglia può essere una ricchezza per un’altra famiglia».

Famiglie solidali. Uno solco scavato nell’anima che diventa luce per illuminare lo studio, forza per trasformare le sofferenze vissute in cammini possibili di rinascita per altre famiglie. E da qui parte l’avventura di approfondimento su tematiche familiari. Don Simone Bruno è co-autore di diverse pubblicazioni riguardanti i legami affettivi genitori-figli e lo sviluppo del bambino, sia su riviste scientifiche e divulgative sia su volumi nazionali e internazionali. L’ultima fatica, dal titolo “Affiancare le famiglie fragili” è un testo ricco e interessante. Da una carrellata storica iniziale sull’istituto dell’affido si arriva sino alle sue evoluzioni moderne. Molta strada deve essere ancora percorsa per salvaguardare efficacemente i minori, una sfida di cui don Simone è consapevole: «La strada è lunga, non c’è alcun dubbio. Ma i primi passi sono stati compiuti con pazienza e solerzia. Alla base degli interventi che presento nel volume (apparsi in America, in Europa e in Italia) c’è una precisa strategia: ridurre i disagi e i rischi che minacciano le famiglie e che costringono i servizi a procedere con l’allontanamento dei minori, occupandosi di tutto il nucleo familiare. Un cambiamento non da poco. Le famiglie fragili non hanno solo problemi. Non sono totalmente inadeguate e dannose. Spesso lo crediamo perché i nostri sguardi colgono solo gli aspetti che non vanno. Le famiglie, contrariamente a quanto si dice, possiedono al loro interno numerose risorse, a volte inespresse o assopite, a volte compresse dalle difficoltà e dalla disperazione. Questa è la sfida che segnerà il futuro: valorizzare le risorse interne e accompagnare le famiglie nel loro cammino di ripresa e rilancio, avvalendosi sempre di più e meglio dei gruppi, delle associazioni familiari e delle famiglie solidali o affiancanti, in pieno accordo e sintonia con i servizi sociali territoriali. Queste realtà ampliano le “fondamenta solide” della famiglia a tutte le famiglie in difficoltà, mettono in comune esperienza, sostegno e solidarietà. Se intercettate in tempo, le famiglie fragili possono evitare scelte drammatiche e sofferte come la separazione dei minori. Protagoniste sono le famiglie».




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

1 risposta su “Don Simone, l’amore per il Vangelo e per la famiglia”

Abbiamo avviato, partendo dall’ esperienza che proprio con la società S. Paolo è stata resa possibile da famiglie che operano per le famiglie più fragili a Roma un progetto famiglie solidali a livello cittadino. Siamo interessati ad entrare in contatto con don Simone per dare insieme sempre maggiore concretezza a questa via che può veramente rappresentare una prospettiva concreta in risposta alle comuni fragilità. Buona giornata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.