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Poverta in Italia. Belletti, «una situazione drammatica»

povertà

Le famiglie sono le prime vittime della povertà: sono i dati Istat a rilevarlo nel report per l’anno 2014. La situazione è stabile rispetto al 2013, ma non vi sono dati per potere essere ottimisti. In povertà relativa soprattutto i nuclei familiari del Mezzogiorno, con due o più figli a carico.

È stato diffuso nei giorni scorsi il report dell’Istat “La povertà in Italia. Anno 2014”. Dati stabili rispetto al 2013, ma nessun miglioramento all’orizzonte. 4.102.000 persone in Italia vivono in condizione di povertà assoluta, 7.815.000 (il 12,9% dell’intera popolazione) si trovano in condizione di povertà relativa, pari a 2.654.000 famiglie (il 10,3% di quelle residenti). Per calcolare l’incidenza della povertà relativa (e per quella assoluta) l’Istat si basa su una soglia convenzionale detta linea di povertà, che individua una spesa per consumi sotto la quale la famiglia viene definita povera.

A livello regionale, il Trentino Alto Adige (3,8%), la Lombardia (4%) e l’Emilia Romagna (4,2%) hanno i valori più bassi dell’incidenza di povertà. Più gravi sono le situazioni delle famiglie residenti in Calabria (26,9%), Basilicata (25,5%) e Sicilia (25,2%), dove oltre una famiglia su quattro è relativamente povera. Altri fattori che incidono sul livello di povertà sono la numerosità della famiglia: il 28% di quelle con 5 o più componenti sono in povertà relativa, si arriva al 36,8% se risiedono nel Mezzogiorno. Si tratta principalmente di coppie con tre o più figli. Ancora più diffuso il disagio economico se all’interno della famiglia ci sono figli minori. Nel Mezzogiorno oltre il 40% delle famiglie con tre o più figli minori risulta infatti povero. La povertà è superiore alla media nazionale anche tra le famiglie monogenitoriali (12,8%), soprattutto nel Mezzogiorno, dove è povera una famiglia su quattro. Meno toccati dal fenomeno i single (4,4%) e le coppie sotto i 65 anni senza figli.

«Non possiamo accontentarci che il livello di povertà sia stabile: il dato è comunque estremamente preoccupante» ha dichiarato Roberto Bolzonaro, vicepresidente del Forum delle associazioni familiari, osservando che «dobbiamo migliorare, altrimenti vuol dire che non stiamo facendo abbastanza per contrastare la povertà». Il Forum guarda con apprensione alla situazione delle famiglie con figli: «Per anni abbiamo chiesto ai vari governi che si sono succeduti interventi per la famiglia e ci veniva sempre risposto che non c’erano risorse. Poi il governo Renzi ha trovato 10 miliardi per dare gli 80 euro in busta paga». Una misura che Bolzonaro, a nome del Forum, propone di rivedere «non distribuendoli a pioggia come avviene ora, ma rimodulandoli in base ai carichi familiari».

«La situazione non è peggiorata, non che è, anche solo di un soffio, migliorata, e questo non autorizza nessuna forma, sia pur velata, di ottimismo» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari. «Le famiglie più deboli in assoluto, quelle con almeno tre figli, sono precipitate ancora più in basso». Commenta ancora il presidente Belletti: «Una situazione che non si può esitare a definire drammatica e che segnala la distanza tra gli indicatori economici della ripresa e le reali condizioni della vita quotidiana delle famiglie. Ci possono essere emergenze più grandi in Paese civile? Ci auguriamo che queste cifre, depurate dai falsi ottimismi, circolino anche sui tavoli del governo».




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