I consigli della psicologa Due anni e ancora non parla Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 6 Agosto 2015 Nessun commento su Due anni e ancora non parla di Carolina Rossi La psicologa risponde alla richiesta di una mamma lettrice: il suo bimbo ha quasi due anni e ancora non parla. Quali sono le cause? Come porvi rimedio? Ci sono bambini che iniziano a chiacchierare prestissimo, altri invece stentano a dire le prime parole oppure presentano difficoltà nella pronuncia. Alcuni bambini sono più pigri, soprattutto se comprendono che le loro richieste vengono esaudite e anticipate. Altri bambini hanno un carattere un po’ più timido, altri ancora ritardano, perché influenzati da un ambiente familiare poco stimolante. È molto importante invece che l’adulto abbia un ruolo attivo nello stimolare l’arricchimento del linguaggio del bambino attraverso alcuni accorgimenti, ad esempio nominando quello che il bambino indica. La comprensione del linguaggio ne anticipa di molto la produzione, quindi anche quando ci sembra che sia inutile esplicitare verbalmente quel che il bambino prova a comunicare con i gesti o con i monosillabi in realtà è proprio in quel momento che lo stiamo aiutando di più a prepararsi all’esplosione del suo vocabolario. Il boom del vocabolario si colloca tra i 24 ed i 36 mesi. Occorre preoccuparsi solo quando ci rendiamo conto che, nel comunicare con il bambino, egli non comprende, non si attiva. In questi casi è importante accertarsi che l’udito funzioni bene, che non siano compromesse delle funzioni cognitive: in tali casi occorre consultare un neuropsichiatra infantile per gli opportuni accertamenti. Ma ricordiamoci che anche per lo sviluppo del linguaggio sono molto importanti la relazione che costruiamo con il bambino e l’attenzione che gli destiniamo. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag bambini, Bambini soladato ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Perché alzare la voce contro i volontari per la vita? La “lezione” di Pd e M5s… “Grazie, Karol, perché per me ci sei sempre”: lettera di una giovane a Giovanni Paolo II Dire quello che pensi? Prima pensa a quello che dici. Il consiglio di Papa Francesco Aiutare economicamente le donne per non farle abortire? Per alcuni politici influenzerebbe troppo la scelta… Spot di patatine offende l’Eucaristia: censura dall’Istituto di autodisciplina pubblicitaria Papa Francesco all’udienza: “Un cristiano senza coraggio è un cristiano inutile” San Giovanni Paolo II e “La bottega dell’orefice”: meditando sull’amore coniugale Far sentire il battito a una donna che vuole abortire? A Belluno e Torino i medici dicono no Cosa significa essere giusti? Ce ne parla Papa Francesco Papa Francesco alle detenute di Rebibbia: “Gesù non si stanca mai di perdonare”