Separazione

Francesca, che succede?

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di Mariarosaria Petti

Francesca ha 28 anni e vive in Spagna. I suoi genitori si sono separati quando lei di anni ne aveva 17, anche se la loro relazione non funzionava già da molto tempo. Dallo speciale sui figli traditi del numero di luglio-agosto di Punto Famiglia.

Aveva i capelli corti, un taglio maschile, mentre noi altre avevamo chiome lunghissime che facevamo fluttuare nel mare dell’insicurezza adolescenziale. Il primo giorno del ginnasio, era seduta al centro della classe, di fronte alla cattedra. Postazione rifiutata da tutti. Aveva scelto il banco della ragazza bocciata l’anno precedente. Ricordo che indossava un giubbino di jeans bianco, con le maniche scampanate sul finire. Sapevo qualcosa di lei, era amica di un’amica dell’amica “di”. Mi avvicinai, incuriosita da quell’aria severa e fiera, provai ad attaccare bottone. In cambio, una risposta cortese e netta, che tagliò a corto la conversazione. In quel momento ho iniziato a volerle bene. Non ne sapevo certo il motivo, mi sono serviti circa 10 anni per comprenderlo. Lei si chiama Francesca, ha 28 anni, un cuore grande e una ferita che ancora fa male.

«I miei genitori hanno iniziato a parlare a me e a mia sorella della separazione quando io avevo 12 o 13 anni. Ero alle scuole medie e ricordo che per un periodo i miei voti calarono drasticamente perché non riuscivo a trovare la concentrazione, lasciando da parte quello che succedeva in casa» spiega Francesca. I professori non le chiedono il motivo del cambiamento repentino. Seguono umiliazioni in pubblico e commenti fuori luogo, come ad esempio: «Crispo, 5. Brava, sempre peggio! Continua così». La giovane donna spiega: «Altri professori, nel tentativo di aiutarmi, a modo loro, iniziarono a leggere di nascosto il mio diario, mentre ero in ricreazione, o a farmi domande personali davanti alla classe. Ma nessuno mi prese da parte e mi disse “Francesca, che succede? Hai bisogno di aiuto?”. Lo avrei apprezzato e forse mi avrebbe aiutato molto». Neanche a casa trova sponda al suo dolore: «Ricordo che mia madre arrivò al punto di chiedermi se avessi subito molestie da qualcuno, perché non si spiegava quel calo drastico. Non potevo credere alle mie orecchie. La causa era lei e non se ne rendeva conto».

Quell’amore tra marito e moglie, che alimenta la fiducia dei figli, Francesca non lo ha mai sperimentato: «Non ho mai visto i miei genitori come una coppia serena. Sin da piccola notavo che c’era qualcosa che non andava nella loro relazione. Non li vedevo innamorati».

Un giorno, dopo l’ennesima discussione, Francesca reagisce: «Dissi in malo modo – non come si addice a una sedicenne che si rivolge alla madre – che non ne potevamo più di ascoltare le stesse storie». La mamma provata e provocata è vittima di un raptus. Si alza, afferra i piatti uno ad uno e li scaraventa sul pavimento. Tra le urla e il pianto fagocita anche i bicchieri e le stoviglie apparecchiate sul tavolo. Distrugge tutto, come quel matrimonio che insieme a suo marito non è riuscita a salvare.

Così, il divano diventa il letto di suo padre, la mansarda il suo luogo privilegiato. L’uomo sceglie orari diversi per i pasti, limitando i momenti di condivisione familiare. Una routine che riescono a sopportare fino al diciassettesimo anno di età di Francesca: «Dopo un litigio abbastanza violento al quale non ho assistito, mio padre preparò la valigia e andò via di casa, da un giorno all’altro. Era una sera d’estate». La ragazzina non chiede nulla, è tutto rinchiuso nella sua testa e nel suo cuore: «Per diversi mesi non rivolsi la parola a mio padre perché, a prescindere dalle motivazioni, il modo in cui aveva deciso di andare via mi era sembrato – e sono ancora di quest’idea – da codardo. Se ne andò a casa di mia nonna senza neanche salutare, non una parola, una spiegazione, per lo meno a noi figlie. Nonostante vivessimo nella stessa città, credo di averlo rivisto dopo mesi».

L’esperienza vissuta da Francesca non è una pratica archiviata e lasciata a prendere polvere: «La separazione dei miei e tutto quello che ha comportato ha cambiato gradualmente ma notevolmente il mio modo di vivere, soprattutto la vita di coppia. Sentimentalmente non mi sono mai sentita particolarmente stabile. Cioè, vivo le relazioni nel presente e nel breve futuro. Non faccio progetti perché non mi sento in grado di poter mantenere promesse a lungo termine. L’amore finisce, io sono cresciuta sempre con quest’idea».

Dopo la laurea in lingue, Francesca ha fatto la valigia ed è volata in Spagna, dove nessuno si accorge che è straniera, per la padronanza della lingua. Avrebbe potuto strumentalizzare la sua situazione familiare difficile, invece conclude gli anni del Liceo prima e quelli universitari dopo a pieni voti: «Né io né mia sorella abbiamo dato problemi di nessun tipo. Abbiamo continuato a studiare, siamo state responsabili e oneste nelle nostre relazioni con gli altri. Sono orgogliosa di me stessa, sotto questo aspetto. Di mia sorella lo sono sempre stata, lei è il mio faro. Se non ci fosse stata non so come avrei affrontato tutto».

Non c’è rancore per suo padre e sua madre: «Come coppia sono stati un esperimento mal riuscito ma sono i migliori genitori che potessi desiderare. Di figli con genitori separati ce ne sono a migliaia. Ma ogni famiglia è infelice a modo suo come diceva Tolstoj». C’è una grande lezione che ha ricevuto ed ora ha tutto il desiderio di riscattarsi: «Oggi quando vedo famiglie intere viaggiare con bambini e passeggini al seguito, mi sembra un privilegio che non ho avuto. Nonostante tutto però sono convinta che sarò una grande madre, che farò di mia figlia una grande donna, che viaggerò con lei, che le insegnerò valori come il sacrificio, il rispetto verso gli altri e sé stessa cercando di non farle mai mancare quello che invece io avrei voluto avere».

Ci sono strade diverse per realizzare lo stesso sogno. C’è chi lo rincorre, perché non ne hai mai gustato il sapore. C’è chi ne ha sperimentato la grandiosità e non ci sta a perderlo. È questo il segreto dell’amicizia con quella ragazzina schiva che 10 anni fa non conoscevo.




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