CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

“Venite alle nozze”

31 Agosto 2015

Sposalizio della Vergine

Con questa lettera mi rivolgo a tutti i fidanzati che hanno deciso di sposarsi e vivono il tempo della preparazione al sacramento del matrimonio. Il testo introduce la pubblicazione “Venite alle nozze”, disponibile nella libreria online di Punto Famiglia.

Cari amici,

siete alla vigilia delle nozze e sentite tutta la trepidazione per questo evento che cambia radicalmente la vostra vita. Questi appunti vogliono aiutarvi a leggere dentro di voi, capire il cammino percorso e la scelta che vi sta davanti.

Il fidanzamento è un pellegrinaggio, un’esperienza che scava nell’intimo e cambia radicalmente la persona. Quando si arriva dinanzi alle nozze sono cambiate molte cose rispetto al momento iniziale, quando l’amore era percepito e vissuto come una cascata di emozioni. Camminando insieme, sotto la guida di esperti testimoni, il desiderio di essere amato ha lasciato il posto alla coscienza che solo amando e donando se stessi è possibile diventare quello che il cuore cerca: essere una cosa sola. Ma tutto questo, anche quando è vissuto con piena coscienza, non toglie la fragilità. È la liturgia nuziale che compie, per grazia, quello che l’uomo e la donna, da soli, non possono raggiungere. Una coppia ha così riassunto l’esperienza nuziale: “Nell’io ci eravamo addormentati. / Con una tua carezza, Signore, / nel noi ci siamo svegliati”.

La liturgia nuziale svela la grammatica dell’amore, è come una sintesi densa in cui si raccoglie quel mistero che i fidanzati sono chiamati a contemplare lungo tutto il percorso. Non è la meta ma è il passaggio decisivo. Il sì dell’amore viene rinnovato in forma compiuta e definitiva nel contesto di una comunità che vive la fede come appartenenza al Signore. Nel dire “io accolgo te” ciascuno rivela la pienezza dell’amore che ha ricevuto dallo Spirito e riceve un nuovo e abbondante dono per rimanere fedele alla promessa. Questo evento è una tappa decisiva nel cammino dell’amore, è la porta che introduce nell’intimità, è il sigillo della definitività che dona a quella piccola e umile storia un respiro di eternità. Questa liturgia unisce Cielo e terra, le legittime attese del cuore umano e la speranza di Dio. Nel sì degli sposi si riflette e si rinnova l’eterno sì del Figlio. Il matrimonio diventa così un evento di salvezza, la trama affettiva che unisce gli sposi si inserisce in quella grande storia che Dio pazientemente costruisce da secoli.

Per molti cristiani la celebrazione del matrimonio è solo una cerimonia suggestiva e commovente. Anche coloro che fanno un cammino di fede, preparano con attenzione il rito ma forse non tutti comprendono la bellezza di quello che si compie attraverso la liturgia nuziale. Quante coppie arrivano al matrimonio con la consapevolezza del significato che esso comporta? E quanti si preparano adeguatamente per rispondere alla straordinaria e sublime vocazione che Dio ha loro donato? Chi avuto la possibilità di scoprire fin dal fidanzamento la bellezza e la grandezza di questa verità, deve ringraziare il Signore e chi ha avuto la pazienza di accompagnarli lungo il cammino.

In Cristo ogni giorno diventa l’oggi eterno, l’attimo in cui Dio ci raggiunge per fare alleanza. Lasciamoci sorprendere, come bambini che sanno ancora stupirsi. Dio è sempre all’opera e non si stanca di operare meraviglie. Scrive il poeta David Maria Turoldo: “E il già detto è ancora / da ridire, o Qohelet: / mai la stessa onda si riversa / nel mare e mai / la stessa luce si alza sulla rosa: / né giunge l’alba / che tu non sia / già altro!” (O sensi miei …, 646).

Non sappiamo cosa il Signore vuole dire e dare a ciascuno, vi invito perciò ad essere come bambini che si lasciano prendere per mano. Un ultimo suggerimento. Nei prossimi mesi avete certamente tante cose da fare, l’evento nuziale vi carica di molti impegni. Non dimenticatevi di invitare Cristo e di preparare per Lui il posto d’onore. Buon cammino.

Don Silvio




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