DDL Cirinnà

Family Day, tutti pronti a scendere in piazza ma non solo…

Family Day

di Emanuela Pandolfi

“Costruire la coscienza di un popolo”: ecco la priorità della Federazione Progetto Famiglia in stretta unione di intenti con il movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus, di cui rappresenta il braccio culturale e caritativo, per contrastare le pericolose conseguenze dell’eventuale approvazione del DDL Cirinnà.

«Le preoccupanti proposte contenute nel DDL Cirinnà, le iniziative che puntano a diffondere le teorie del Gender e varie altre azioni promosse da taluni politici e da parte delle associazioni LGBT perpetuano quella “colonizzazione ideologica” denunciata da Papa Francesco, che mette “la famiglia sotto attacco”»: con queste parole il presidente della Federazione Progetto Famiglia, Marco Giordano, apre la Nota presentata la settimana scorsa al Forum delle Associazioni Familiari per esprimere la crescente preoccupazione in merito all’approvazione di una legge che mina alle basi il concetto di famiglia costituzionalmente tutelato. «A tal proposito sentiamo che la scommessa principale è mettere in campo un’ampia e organica azione culturale» afferma don Silvio Longobardi, custode della Fraternità di Emmaus, movimento ecclesiale diffuso in molte regioni italiane e all’estero, «io sono favorevole alle manifestazioni e chiederò alle famiglie e ai giovani del nostro movimento di partecipare il 30 gennaio a Roma ma nello stesso tempo ho piena consapevolezza che non da queste dipende l’esito della partita. Il nostro obiettivo non deve essere solo quello di fermare una legge ma di costruire la coscienza di un popolo. La manifestazione è solo un mezzo e sarà tanto più utile quanto più si mette a servizio del vero obiettivo. La nostra posizione è quella di chiedere un più grande e concreto impegno sul piano culturale che attraverso la nascita di un gruppo di lavoro tra le associazioni familiari che si impegni a produrre testi, sussidi e materiali, a diffondere buone prassi e a promuovere ogni utile iniziativa di carattere culturale».

In merito al tema più dibattuto della stepchild adoption, Marco Giordano che da anni si occupa di diritto alla famiglia dichiara: «Quanto proposto dal DDL Cirinnà in materia di adozione e di affidamento familiare rappresenta una grave messa in discussione del cammino che negli ultimi trent’anni ha portato la normativa italiana a mettere sempre più al centro l’interesse preminente dei minori. Adozione e affidamento sono preziosi strumenti giuridici volti  ad assicurare il diritto dei bambini e dei ragazzi a crescere in una famiglia. Quanto proposto dal DDL Cirinnà va invece nella linea esattamente opposta, ovvero quella di rispondere al desiderio degli adulti di avere un figlio. Che poi occorra assicurare ad un bambino di crescere con una mamma ed un papà, e non con due papà o due mamme, emerge dai principali studi e ricerche in materia psicologica e pedagogica, oltre che una attenta ed approfondita riflessione antropologica». Si esprime a tal proposito anche Nino Di Maio, membro della Federazione Progetto Famiglia e del direttivo nazionale del Forum delle Associazioni familiari con delega proprio sull’accoglienza: «Bisogna fare moltissima attenzione sui termini che utilizziamo. Il DDL Cirinnà parla impropriamente di affido. L’affido ha un fondamentale ruolo e mira in modo particolare a dare un sostegno alla famiglia d’origine. Parlare di affido rafforzato confonde i termini, nascondendo il desiderio di avere un figlio a tutti i costi passando per questa scorciatoia e per giustificare l’utero in affitto”.

Progetto Famiglia e Fraternità di Emmaus, insieme a Punto Famiglia, rivista nazionale di tematiche familiari, sabato 30 gennaio scenderanno in piazza a Roma. “Le manifestazioni, oltre a rafforzare la coscienza culturale di un popolo, sono una concreta occasione per annunciare la bellezza della famiglia, il valore della differenza sessuale, la dignità della vita umana e questo lo possono e lo devono fare le famiglie stesse. Siamo noi famiglie, con le nostre storie, le nostre quotidiane difficoltà, la sfida di educare al bene i nostri figli ad essere i testimoni più credibili di questa battaglia culturale” afferma Giovanna Abbagnara, direttore della rivista Punto Famiglia. “Il cammino della storia è nelle mani di Dio” – conclude don Silvio – “una verità che tutti conosciamo e che tuttavia potrebbe restare nell’ombra. Per questo invitiamo ad una preghiera ancora più intensa e corale. Le sfide che ci aspettano sono ben più alte delle nostre umane forze. Quel che più occorre al mondo d’oggi è promuovere la santità delle famiglie, come ci conferma la recente canonizzazione dei coniugi Luigi e Zelia Martin, la prima coppia di sposi santa del nostro tempo”.

Per chi vuole aderire alla manifestazione del 30 gennaio, scrivi a: redazione@puntofamiglia.net




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