DDL Cirinnà

Essere cattolici non è una questione privata

(Foto: © DonPaolo - CC BY-SA 2.5)

“Bisogna garantire la libertà di coscienza sui temi fondamentali”, il presidente della CEI interviene sul DDL Cirinnà e subito viene accusato di ingerenza.

“Ci auguriamo che il dibattito in Parlamento e nelle varie sedi istituzionali sia ampiamente democratico, che tutti possano esprimersi, che le loro obiezioni possano essere considerate e che la libertà di coscienza su temi fondamentali per la vita della società e delle persone sia, non solo rispettata, ma anche promossa con una votazione a scrutinio segreto”. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, a margine della Messa per la giornata del Malato commentando l’iter del ddl Cirinnà. Naturalmente è esploso un vespaio di politici contrari che hanno accusato la Chiesa di “ingerenza negli affari dello Stato” così come ha dichiarato il senatore Pd Sergio Lo Giudice, tra i principali sostenitori del ddl sulle unioni civili. “Prendiamo atto che il Pd sta facendo di tutto per evitare che avvenga una discussione nel merito dei singoli articoli contenuti nel ddl Cirinnà. Dopo aver cancellato l’esame del testo in commissione, fatto senza precedenti nella storia della Repubblica, il Pd si sta adoperando per far votare il supercanguro Marcucci, al fine di blindare un testo che, ogni giorno che passa, suscita sempre più contestazioni anche tra le stesse fila dei dem”: così Massimo Gandolfini, presidente del Comitato difendiamo i nostri figli e promotore del Family day. “Se l’obiettivo del Pd è quello di far approvare un emendamento unico sostitutivo dell’intero testo senza permettere alcuna discussione – aggiunge – allora è arrivato il momento che le altre forze che sostengono l’esecutivo facciano tutto quello che è nelle loro possibilità per sventare questo colpo di mano che offende la democrazia, compreso provocare un’eventuale crisi di governo se ogni altra istanza venisse ignorata”.




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