30 Luglio 2016

30 Luglio 2016

Non abbiate paura

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 14,1-12)
In quel tempo al tetrarca Erode giunse notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è Giovanni il Battista. È risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo. Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è lecito tenerla con te!». Erode, benché volesse farlo morire, ebbe paura della folla perché lo considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle quello che avesse chiesto. Ella, istigata da sua madre, disse: «Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del giuramento e dei commensali ordinò che le venisse data e mandò a decapitare Giovanni nella prigione. La sua testa venne portata su un vassoio, fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informare Gesù.

Il commento

Il tetrarca Erode ha fatto arrestare Giovanni l’ha gettato in prigione. La colpa del Battista era quella di dire la verità e di denunciare un matrimonio – quello tra il re ed Erodiade – che contraddiceva la Legge di Dio. “Non ti è lecito tenerla con te!” (14,4). La parola di Giovanni risuona come una tromba potente che spezza il silenzio complice dei cortigiani e annuncia il giusto giudizio di Dio. Il figlio di Zaccaria non era iscritto alla Confraternita dei tolleranti, quelli che in nome del rispetto chiudono gli occhi e la bocca. Era rimasto legato agli antichi profeti che denunciavano il male. D’altra parte, come ricordava André Frossard, Gesù ci ha chiesto di amare il prossimo, non le sue idee. Per amore alla verità, non scese a compromessi e non ebbe timore di denunciare il male. Nessuno può disobbedire a Dio, neppure il re. Giovanni sapeva che tutti i potenti di questo mondo pesano come polvere sulla bilancia di Dio. Per questo non aveva paura “di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima” (Mt 10,28). “Alle soglie del Nuovo Testamento Giovanni Battista, rifiutandosi di tacere la legge del Signore e di venire a compromesso col male, immolò la sua vita per la verità e la giustizia e fu così precursore del Messia anche nel martirio” (Giovanni Paolo II, Veritatissplendor, 92).

Giovanni ha difeso la verità umana del matrimonio indissolubile e fedele. Non si tratta di un valore secondario. Anzi, come ricorda Papa Francesco, “il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa” (Amoris laetitia, 31). Il matrimonio, inteso come patto coniugale, è il cardine della famiglia. I figli hanno bisogno ed hanno il diritto di crescere all’ombra dell’amore sponsale. Custodire questa verità oggi è più importante che mai. Chiediamo al buon Dio, per intercessione di san Giovanni Paolo II, di donare alla Chiesa apostoli coraggiosi, capaci di accompagnare gli sposi lungo i sentieri dell’amore; e pronti a lottare, sino al martirio, per denunciare tutto ciò che indebolisce e offende la verità dell’amore e della famiglia.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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