Dialogo di coppia

Parole, parole, parole…l’arte di comunicare nella coppia.

di Carolina Rossi e Giulia Palombo, psicologhe

In coppia, soprattutto all'inizio di un rapporto, ci si parla molto, ci si narra molto: si hanno tante cose da dirsi, ci si ascolta con interesse l’un l’altro. Parlare e ascoltare in questa fase avviene con naturalezza e spontaneità, sembra quasi senza alcuno sforzo.

Poi il passa il tempo e la quotidianità, il dato per scontato rischiano di prendere il sopravvento. La comunicazione rischia man mano di farsi sempre più essenziale e difficile. I ritmi intensi delle giornate concedono spazi di comunicazione brevi, spesso legati ad avvenimenti o fatti esterni. Ci si racconta come è andata la giornata, si parla delle cose fatte e ci si organizza su quelle da fare, parlare del “noi” diventa meno spontaneo, a volte può sembrare quasi superfluo farlo.

In realtà fin da subito inconsapevolmente, in base alle storie personali, ai modelli relazionali interiorizzati, ma anche alle richieste che implicitamente ci facciamo, stabiliamo le regole del modello di funzionamento di coppia e della comunicazione interna ad esso.

Il rischio è che il dialogo di coppia lasci spazio a silenzi ambigui e a sentimenti inespressi accompagnati da emozioni quali rabbia, delusione, chiusura.

Il sentimento prevalente nella coppia può essere quello di “non comunicazione”, in realtà non è così, in quanto anche i silenzi, l’indifferenza reciproca e la distanza comunicano all’altro molte cose. Allo stesso modo i sentimenti repressi ci spingono ad attuare dei comportamenti che l’altro interpreta ricavandone tante informazioni quante ne avrebbe potuto dare un intenso scambio verbale. Ecco perché risulta fondamentale per l’equilibrio di coppia riuscire a mantenere sempre aperto uno spazio di dialogo autentico e profondo, evitando che le azioni e il non detto lascino spazio ad interpretazioni arbitrarie e parziali.

Un altro aspetto importante della comunicazione interpersonale, e quindi anche e soprattutto del dialogo di coppia, è relativo all’enorme quantità di informazioni che passa attraverso “il modo in cui si dicono” le cose. A volte si trascura il fatto che si può comunicare la stessa informazione, in tanti modi diversi e cambiando solo il tono, o il modo in cui si formula la frase, quella stessa informazione può assumere significati totalmente diversi. Spesso la risposta del partner non è determinata dal fatto in sé che è stato comunicato, ma dal significato nascosto che portava con sé quella comunicazione.

Ad esempio, una cosa è dire “fammi subito questo lavoro” e un’altra cosa è dire “vorrei che tu facessi subito questo lavoro perché…”, nel primo caso il significato nascosto rimanda ad una relazione di dominio-sottomissione, nel secondo caso invece il significato nascosto rimanda ad una relazione di partecipazione-collaborazione.

Consigli

Oltre alla capacità di ascolto attivo, altre regole che facilitano la comunicazione e favoriscono il rispetto dei  diritti di entrambi i partners, vediamone alcune:

– Dedicarsi un tempo: È importante che la coppia si ritagli sempre  un “tempo” per il dialogo, in cui si possa parlare non solo dei problemi della famiglia, dei figli, delle decisioni da prendere, ma anche di come i partners  pensano, di quello che sentono, delle cose in cui credono, dei progetti comuni. Dedicando un tempo di comunicazione alla coppia la relazione si consolida e si rafforza.

– Dedicarsi uno spazio:  Ci sono parole che hanno bisogno di essere dette in uno spazio capace di creare l’intimità. Uno spazio non interrotto dal telefono, dai pianti dei bambini, dai rumori o dalla televisione.

–  Passare dall’impersonale alla prima persone: utilizzare il termine “io” quando si comunica, serve a mettere a fuoco quello che è un “nostro” bisogno senza riversarlo sull’altro, quindi aiuta ad evitare che l’altro si metta in una posizione di difensiva. Pensate a come sia diverso sentirsi dire “smetti di guardare la televisione mentre parliamo” rispetto a “quando parliamo io avrei bisogno della tua attenzione”.….

Ricordarsi che ogni comunicazione porta con sé anche un messaggio nascosto: riflettere sul modo con cui abbiamo comunicato una certa cosa e identificare il messaggio nascosto che abbiamo inviato all’altro ci può aiutare a capire e a dare un senso alla sua risposta.

Imparare a chiedere senza pretendere: imparare a chiedere con semplicità e onestà ciò che si desidera, soprattutto a livello relazionale e psicologico, non è semplice. Nella maggior parte dei casi ci aspettiamo che il partner comprenda i nostri bisogni come per “magia” e che li soddisfi automaticamente in nome dell’amore che prova per noi. In realtà non è proprio così, a volte i nostri bisogni non sono tanto chiari neanche a noi stessi! Dunque bisogna fare uno sforzo per identificare e comunicare con chiarezza i propri bisogni, ricordando che il vero rispetto consiste nella capacità accettare il diritto del partner di dirci di no e di manifestare anch’egli i propri bisogni non necessariamente coincidenti con i nostri.

– Se si esprime una critica, criticare quello che l’altro fa e non quello che è come persona: utilizzare un errore del partner per generalizzare e fare inferenze sul suo modo di essere e sulla sua personalità, di sicuro non facilita la comunicazione e il dialogo di coppia, in quanto farà sentire il partner sotto accusa e non compreso e lo porterà a mettersi sulla difensiva, magari contrattaccando! Riuscire a restare centrati sul singolo evento, invece, permetterà di affrontare il reale problema e risolverlo senza che l’altro si senta messo in discussione “come persona”.

Imparare a fornire apprezzamenti ed elogi: troppo spesso siamo occupati a sottolineare quello che non va e ci dimentichiamo di evidenziare gli elementi  positivi di ciò che l’altro fa per noi, soprattutto di quello che egli rappresenta per noi in termini di valore positivo.

Esprimere anche i sentimenti negativi: tristezza, rabbia, malessere e frustrazione sono tutti sentimenti che, se tenuti dentro, possono prima o poi esplodere e sfociare in ostilità e rancore. Esprimerli, quindi, non significa creare inutili conflitti ma permette di affrontarli in una dimensione di dialogo profondo.

Riuscire anche a dire di no: spesso si ha paura di dire di no alla persona amata, come se questo significasse mettere egoisticamente se stessi al primo posto, rischiando di perdere l’amore dell’altro. Al contrario dire di no significa mettere i propri bisogni e quelli dell’altro sullo stesso piano dando equilibrio al rapporto e, senza cedere a compromessi, trovare accordi che soddisfino entrambi.




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