Giovani

Generazione Z: supertecnologici ma conservatori sui valori di sempre

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di Gabriele Soliani

Il super laico Times, quotidiano di Londra, ha delegato la società di consulenza Gild a svolgere un’ampia inchiesta su quella che viene definita la Generazione Z, cioè le persone nate dal 1995 al 2010. I risultati sono sorprendenti.

La più tecnologica e digitale delle generazioni è quella – commentano gli autori dell’inchiesta – “più socialmente conservativa e parsimoniosa dalla fine della seconda guerra mondiale”.

Sono oltre 2mila i ragazzi britannici (tutti dai 14 anni in su) che hanno preso parte al sondaggio. Matrimoni omosessuali, diritti dei transessuali, legalizzazione della cannabis sono i tre argomenti sui quali  giovani e giovanissimi di oggi assumono una posizione tutt’altro che di apertura.

Posizione  distante persino da quella delle generazioni precedenti: i Millenials (nati tra il 1980 e il 2000), la Generazione X (1964 – 1980), i figli del “Baby Boom” (1946-1964).

Infatti i nuovi giovani sui voti  da uno a cinque (da molto liberale a molto conservatore) il 59% di loro ha optato per le posizioni  dei conservatori per alcune questioni sociali.

Un giovane della Generazione Z su sette (circa il 14%) è addirittura “molto conservatore” rispetto al tema del matrimonio omosessuale e considera non opportuno riconoscere una legittimazione istituzionale a una coppia dello stesso sesso che decide di vivere sotto il medesimo tetto.

Una nuova sobrietà tra i giovani di oggi è data anche dall’atteggiamento rispetto la droga libera, i tatuaggi, gli orecchini e il valore del denaro. Oltre il 10% degli adolescenti ha affermato al Times di “odiare” tatuaggi e piercing.

Anche per i soldi un quarto della Generazione Z ha affermato di non voler spendere soldi che non si possiedono, e il 22% ha dichiarato che non acquista mai “cose inutili e frivole”. Dai giovani arriva una inaspettata saggezza.




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