Candy Crush Saga

Candy Crush Saga, un gioco molto pericoloso!

candy_crush

di Ida Giangrande

Sono quasi 50 milioni le persone coinvolte, oltre 600 milioni di partite al giorno, è la nuova dipendenza del momento: Candy Crush Saga, una delle app gratuite più scaricate di sempre. Ma cosa si nasconde dietro questo gioco che sembra aver appassionato proprio tutti? Ce lo spiega Familyandmedia con un bellissimo approfondimento.

Complice una schermata sensazionalmente colorata, questo gioco con le sue simpatiche caramelline, ha introdotto una vera e propria rivoluzione nel mondo dei giochi virtuali, appassionando quelle categorie sociali che fino a qualche anno fa erano notoriamente contrarie ad ogni tipo di digitalizzazione, le donne ad esempio, casalinghe, ma anche lavoratrici. Come si spiega il segreto di questo successo? Certo, la diffusione degli smartphone e l’abbattimento dei costi di navigazione su Internet da mobile ha facilitato la penetrazione dei videogiochi in tutte le fasce di età, Ma c’è qualcosa di più. La dinamica del gioco infatti risulta essere piuttosto banale e sicuramente meno impegnativa rispetto a molti altri giochi in commercio. Per passare al livello successivo e necessario infatti mettere tre caramelle dello stesso colore o in verticale o in orizzontale. Anche in fatto di grafica il Candy Crush Saga non sembra essere un non plus ultra essendo dotato di una schermata molto elementare seppur colorata, che sembra voler richiamare la grafica basica dei primi videogiochi anni 80. E allora ecco il quid che può spiegare molto: il segreto sta tutto nel fattore psicologico. A rivelarlo è stato addirittura il Financial Times che ha voluto analizzare i fattori di questo fenomeno. Lo studio è stato poi ripreso dal The Guardian in un suo approfondimento di neuroscienza, dal titolo This is what Candy Crush Saga does to your brain. Secondo il quotidiano britannico, la risposta sta tutta dietro quelle ingenue caramelle colorate e dalla grafica elementare. Dietro quei colori accesi e quelle forme innocenti che richiamano alla nostra infanzia, c’è una mirata analisi psicologica e neurologica di come funzionano il cervello e l’animo umano. Il colore vivace delle caramelle e il meccanismo del gioco, basato essenzialmente su elementari riflessi di imput e output, mandano continui ma anche stressanti stimoli neurologici al nostro cervello. Quasi fossero piccole e leggere scosse elettriche, che ci stimolano continuamente all’azione.  Ma c’è di più. Il gioco fa leva e mette in moto contemporaneamente cinque emozioni umane: la frustrazione, la gratificazione, la curiosità, il desiderio e il divertimento. In particolare stimola le prime due fino allo sfinimento. Il segreto della dipendenza sta proprio nel saper stimolare sapientemente il binomio frustrazione-gratificazione. Da una parte Candy Crush Saga provoca nel giocatore una profonda frustrazione quando lo fa restare bloccato ad un certo livello del gioco. Dall’altra, lo gratifica quando finalmente riesce ad essere promosso al livello successivo. Qui inietta letalmente una vera e propria scarica di adrenalina, che fa provare sollievo e soddisfazione, ma che induce, come una droga, a continuare. Sia chiaro, dal punto di vista della dinamica psicologica Candy Crush Saga non inventa nulla di nuovo. Mettere in moto le emozioni del giocatore è alla base di ogni videogame, Candy Crush Saga però riesce a farlo meglio degli altri, in maniera più subliminale, utilizzando come testa di ariete delle caramelle dai colori forti e accesi per far leva sulle emozioni e i desideri più profondi e nascosti, e svegliare magari quelli sopiti e dimenticati dai tempi dell’infanzia. Attenzione, Il meccanismo psicologico è infernale e, se non si ha autocontrollo i rischi di dipendenza sono molto alti. Se, infatti, la domanda più comune quando si è tra amici non è più: “Come stai? “ ma: “A che livello sei?”, oppure se si inizia a provare un piacere quasi fisico, oltre che mentale, quando riusciamo a far scontrare in mille pezzi la caramella con la forma quadrata con quella tonda, vuol dire che anche noi ormai siamo nel tunnel. Amici che giocano spesso con Candy Crush Saga mi hanno confidato di essere presi da euforia o depressione a seconda di come va il gioco, esattamente come scoperto dal Financial Times. Se vinci ti senti un genio, se perdi una nullità. Perché è soprattutto una questione di autostima.

Sono tutti segnali pericolosi di dipendenza. Basta poco infatti per passare da un semplice e innocuo passatempo ad un chiodo fisso, ad una vera e propria ossessione che tiene perfino svegli la notte. Il confine è sottile, basta un attimo per oltrepassarlo. E’ una droga che colpisce, come abbiamo visto, utenti trasversali di tutte le età ma in particolare le donne, forse più inclini e fragili a queste dinamiche di stimolo esasperato delle emozioni latenti. E come ogni droga, anche questa ha dietro una sola grande motivazione: la solitudine sempre più frequente al giorno d’oggi nella nostra società, prepara un terreno fertile per questo tipo di dipendenza, a cui purtroppo nessuno può sfuggire se non ha in sé un forte autocontrollo di disciplina e difesa.




Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.