CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

“Una disgrazia che se impari a dire grazie, può diventare GRAZIA”

5 Dicembre 2016

gravidanza

Due genitori che attendono un figlio scrivono a don Silvio raccontando il momento di dolore vissuto per una probabile malformazione diagnosticata durante la gravidanza e la fede, la preghiera e l’amicizia che ha accompagnato questo momento. Fino alla notizia che il pericolo è scampato.

Buongiorno don Silvio,

grazie a Dio la gravidanza va bene e  finalmente procede con serenità. Avrei voluto scriverti ancora in quest’ultimo tempo ma siamo stati sconvolti da un “temporale” che ci ha colto all’improvviso. Dopo aver fatto la morfologica hanno riscontrato nella piccola, perché è una bambina, non so se lo sai, una ventricolomegalia al ventricolo cerebrale destro, prima di 9.6 e poi ritornando al controllo successivo, di 11mm. Mi hanno detto di fare con urgenza una risonanza magnetica fetale per vedere se associate a questa patologia, c’erano altre malformazioni che potevano causare alla piccola seri problemi di salute.

Puoi immaginare come ci siamo sentiti a quelle parole. È stato terribile. Abbiamo attraversato dieci giorni veramente difficili, però in ogni azione, in ogni situazione, abbiamo trovato degli “angeli” che ci hanno accompagnato. Siamo stati circondati dall’amore e dalle preghiere di tutta la nostra comunità, dai fratelli del Nucleo Eucaristico, da sacerdoti e persone che neanche ci conoscevano e che hanno recitato un rosario per noi. Questa bambina è stata circondata da tanto tanto Amore!

Poi siamo ritornati due settimane fa per il nuovo controllo e il dottore ci ha detto che la ventricolomegalia è scesa a 9mm, quindi sotto la soglia dell’anomalia. A quelle parole lui ha aggiunto che non si spiegava tutta quella situazione. Io e Francesco con le lacrime agli occhi, gli abbiamo detto che noi sapevamo quello che era successo e che il Signore aveva ancora una volta vegliato sulla nostra piccola. Dopo tutto quello che ci è successo abbiamo deciso di chiamarla Noemi che significa GIOIA e che è quella che ci ha accompagnato da quando abbiamo saputo di aspettare questa nuova vita e che abbiamo provato dopo la tribolazione.

Tutto questo ci ha permesso di capire che nulla è scontato, che tutto viene da Dio, tutto è un suo dono e che bisogna aprire il cuore ad accogliere sempre e comunque la Sua volontà e non la nostra. È Lui il Signore della nostra vita, da lui tutto viene e tutto ritorna. Abbiamo imparato che alla disgrazia se impari a dire grazie, può diventare GRAZIA. È stato bellissimo comunque sentirsi coccolati e amati da Lui tramite i fratelli che MAI ci hanno lasciati soli. Ringraziamo il Signore anche per questo.

Grazie don Silvio per avermi scritto, spero di sentirti presto e grazie per le preghiere. Un grande abbraccio e anche voi tutti siete sempre nei nostri cuori.

Loredana e Francesco

Cari amici,
le vostre parole sono cariche di stupore e di commozione, in mezzo agli affanni della vita e a tutte le legittime preoccupazioni siete stati toccati da un improvviso raggio di luce che per un attimo ha rallegrato il vostro cammino. Custodite questa luce. Condivido con voi questa gioia ma permettetemi di dirvi che non sono affatto sorpreso, conosco tante storie in cui la presenza amorevole di Dio si è manifestato in modo evidente, quasi tangibile. Dio manda spesso i suoi angeli per consolare e accompagnare i suoi figli. Nei vicoli della nostra vita ci sono tanti interventi provvidenziali di Dio, molto di più di quelli che pensiamo. E solo in Cielo potremo sapere quante volte, e con quanta premura, il Padre celeste ci ha preso per mano.

Questa esperienza non solo consolida la vostra fede ma vi chiede di diventare ambasciatori di speranza per sostenere la fatica di tanti altri amici che sentono la vita come un peso o che si trovano ad affrontare una situazione dolorosa che appare più grande delle loro forze. Ci sono passaggi della vita in cui ci sentiamo schiacciati e non sappiamo come reagire. In questi casi rischiamo di perdere la speranza e di chiuderci nella stanza buia della rassegnazione. Voi, che avete sperimentato la presenza degli angeli, diventate angeli anche voi. Nella recente Lettera post-giubilare Papa Francesco invita ad esercitare il ministero della consolazione:

“È vero, spesso siamo messi a dura prova, ma non deve mai venire meno la certezza che il Signore ci ama. La sua misericordia si esprime anche nella vicinanza, nell’affetto e nel sostegno che tanti fratelli e sorelle possono offrire quando sopraggiungono i giorni della tristezza e dell’afflizione. Asciugare le lacrime è un’azione concreta che spezza il cerchio di solitudine in cui spesso veniamo rinchiusi” (n. 14)

Ora siete giustamente concentrati su questa bambina che sta per venire alla luce. Ma chiedo al Signore di mettere nel cuore una fede che non si arrende e un amore che sa guardare oltre le mura domestiche. Vi abbraccio con affetto.

Don Silvio




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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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