Pillola dei cinque giorni dopo

I farmaci abortivi venduti come contraccettivi

Embrione

di Gabriele Soliani

Gli aborti sono davvero diminuiti? Quelli che vengono effettuati nelle sale ospedaliere sì, ma il dato non considera tutti gli aborti in seguito all’assunzione di farmaci che erroneamente vengono considerati contraccettivi. Chiariamo qualche idea.

La Società medica italiana per la contraccezione chiede al Ministero della salute che ogni farmacia sia obbligata a fornire la pillola dei cinque giorni dopo così “….evitiamo che le donne siano costrette a passare da una farmacia all’altra per reperire il farmaco per la contraccezione d’emergenza”. La pillola dei 5 “giorni dopo” Ella one (Ulipristal acetato) viene definita “farmaco” ma non è affatto un farmaco. Viene definita “contraccettivo d’emergenza” ma non è un contraccettivo perché non impedisce il concepimento. Il suo principio attivo “Ulipristal acetato” è un agonista del progesterone e prende il suo posto nei recettori per il progesterone presenti nell’endometrio uterino. Questa sostituzione impedisce il funzionamento dell’endometrio e per questo se l’embrione si è impiantato muore poco dopo. È un abortivo. Ora la Smic – società che appoggia pubblicamente le politiche abortive dell’International Planned Parenthood Federation – vorrebbe che anche la pillola dei cinque giorni dopo entrasse nella lista dei “farmaci obbligatori”.

Tutto però ruota intorno alla definizione del piccolissimo embrione. Se è solo un grumo di sangue o se è un essere umano. Non ci sono dubbi, e non ci sono mai stati, che sia un essere umano come tutti noi eravamo. Si dice che gli aborti sono calati come numero, ma si tratta solo di quelli chirurgici perché in realtà è un aborto anche quello provocato dalla pillola del “giorno dopo”, da quella dei 5 “giorni dopo”, dalla spirale, dai contraccettivi “depot”…. Dopo che è avvenuto il concepimento siamo in presenza di un essere umano. Per questo al farmacista non può essere impedita l’obiezione di coscienza perché lui sa benissimo di cosa stiamo parlando.




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