Violenza nelle scuole Ripensiamo al ruolo della famiglia prima che alla violenza degli adolescenti Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 24 Gennaio 2017 1 commento su Ripensiamo al ruolo della famiglia prima che alla violenza degli adolescenti di Ida Giangrande Dopo l’omicidio – suicidio di un ragazzo di 15 anni avvenuto all’interno dell’istituto scolastico, il Vescovo di Zacatecas in Messico si è espresso sull’operazione ‘Zaino sicuro’ nelle scuole: “Si dovrebbe mettere in atto piuttosto l'operazione ‘Famiglia sicura’”. Tale problema attraversa il globo da parte a parte e contiene in sé un messaggio importante. Monterrey, Messico – un ragazzo di appena 15 anni entra in classe, estrae un’arma dallo zaino e comincia a fare fuoco contro i compagni. Dopo aver ferito gravemente la professoressa e altri studenti, punta la pistola contro se stesso e spara. È successo pochi giorni fa e l’adolescente secondo quanto si apprende dalle ultime notizie pare soffrisse di disturbi psichici. La risposta del governo messicano a questa violenza inaudita si chiama operazione “Zaino sicuro” e consisterebbe in una perquisizione degli zaini di ogni studente al loro arrivo in classe. L’operazione è stata molto discussa, perché non sempre è possibile realizzarla e richiede l’approvazione dei genitori, in più c’è differenza di trattamento fra scuole pubbliche e private. Interessante però è stato il commento del Vescovo di Zacatecas, Mons. Sifgifredo Noriega Barceló durante la celebrazione eucaristica di domenica scorsa che ha detto: “La campagna ‘zaino sicuro’ aiuta ma non risolve il problema della violenza – ho sottolineato il porporato – si dovrebbe mettere in atto l’operazione ‘Famiglia sicura’”. Non è di certo questo il primo episodio di violenza nelle scuole, in alcune parti del mondo le armi circolano in classe come i telefonini o le gomme da masticare. Succede anche a Marsiglia in Francia dove nello scorso anno si sono registrati vari episodi di violenza che hanno portato alla morte di un adolescente e al grave ferimento di un altro. Armi bianche ma anche automatiche, nascoste nello zaino, ma anche nei jeans; sembra essere forse l’ultima moda tra gli adolescenti. La procura di Salerno in Campania ha aperto un’inchiesta sulla morte di una 13enne che lo scorso 14 gennaio si è tolta la vita. Da qualche tempo, secondo quanto riportato agli investigatori da diverse persone, la ragazzina era oggetto di scherno a scuola per il colore della sua pelle, perché di origini brasiliane. Il problema dunque attraversa il globo da parte a parte, è potrebbe essere un indicatore importante per aiutarci a capire da dove nasce il desiderio di fare violenza nei nostri figli. È per questo che aumentare i controlli può essere un deterrente ma non sarà di certo la soluzione. “Ci riempie di tristezza – dice ancora mons. Barcelò – ciò che è accaduto a Monterrey, ma può capitare anche altrove, e ci fa riflettere su quello che si vive nelle scuole, nelle famiglie e nella società; dobbiamo pensare a come stiamo educando le nuove generazioni”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Mons. Sifgifredo Noriega Barceló ANNUNCIO ANNUNCIO 1 risposta su “Ripensiamo al ruolo della famiglia prima che alla violenza degli adolescenti” Dobbiamo pensare a come stiamo educando le nuove generazioni, ma se non c’è un’azione sinergica di tutte le agenzie educative che converga nella stessa direzione ,se i ragazzi continueranno ad essere “bombardati” da stimoli e modelli sociali controversi e destabilizzanti ,la famiglia ,sebbene sia la principale agenzia educativa,potrà agire con una considerevole riserva. Il processo formativo di un individuo è complesso e per sua natura implica l’intervento di una molteplicità di fattori … Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. 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Dobbiamo pensare a come stiamo educando le nuove generazioni, ma se non c’è un’azione sinergica di tutte le agenzie educative che converga nella stessa direzione ,se i ragazzi continueranno ad essere “bombardati” da stimoli e modelli sociali controversi e destabilizzanti ,la famiglia ,sebbene sia la principale agenzia educativa,potrà agire con una considerevole riserva. Il processo formativo di un individuo è complesso e per sua natura implica l’intervento di una molteplicità di fattori …