Obiettori di coscienza Per contratto al San Camillo non puoi rifiutarti di fare aborti Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 23 Febbraio 2017 Nessun commento su Per contratto al San Camillo non puoi rifiutarti di fare aborti A cura della Redazione Al San Camillo di Roma assunti due ginecologi che, per contratto, non potranno rifiutarsi di procurare aborti, invocando l’obiezione di coscienza. Don Carmine Arice, direttore dell'Ufficio per la pastorale della salute della Cei: “La decisione snatura l'impianto della legge 194 che non aveva l'obiettivo di indurre all'aborto, ma di prevenirlo". Disappunto anche da parte del ministro della Salute, Lorenzin. Sono stati assunti a tempo indeterminato all’ospedale San Camillo di Roma, due ginecologi che, per contratto, non potranno rifiutarsi di praticare aborti, dichiarandosi obiettori di coscienza. Secondo quanto sostiene la direzione sanitaria, il bando è stato studiato per evitare che, una volta assunti, i medici diventino obiettori di coscienza. Opponendosi all’interruzione della gravidanza, infatti: “Rischierebbero il licenziamento per inadempienza contrattuale”. Secondo don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio per la pastorale della salute della Cei, questo episodio crea un grande precedente discriminatorio nei confronti dei medici obiettori perché: “Non rispetta un diritto di natura costituzionale quale è l’obiezione di coscienza”. Di fatto poi la condizione contrattuale del San Camillo, invalida la legge 194 che: “Non aveva l’obiettivo di indurre all’aborto, ma di prevenirlo”. Voluto fortemente dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il bando aveva suscitato polemiche e resistenze sia da parte della politica, sia dallo stesso ambiente ospedaliero. Il 4 maggio scorso, in un’audizione in Parlamento, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, aveva sottolineato che: “Non è possibile reclutare personale sanitario con contratti a tempo indeterminato chiedendo tra i requisiti d’esame l’essere non obiettore”. Si tratterebbe infatti di una modalità discriminatoria di reclutamento del personale, dal momento che: “La legge prevede di cambiare idea nel corso della carriera lavorativa”. Inoltre sottolinea l’ufficio della Pastorale sanitaria della Cei: “Il ministero della Salute ha fatto recentemente un’indagine appurando che il numero di medici non obiettori risulta sufficiente per coprire ampiamente la domanda di interruzioni volontarie di gravidanza”. Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag Beatrice Lorenzin, Don Carmine Arice, Nicola Zingaretti, obiezione di coscienza, Ospedale San Camillo di Roma ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Trasmettere la fede ai figli? La mia vita cambiò quando iniziammo a pregare in famiglia A chi fanno paura i volontari della Vita? “Mamma, tranquilla, andrà tutto bene”: le ultime parole di Azzurra, morta per far nascere suo figlio Abbiamo invitato Gesù alle nozze. La parola ai giovani “Dignitas Personae”: la Chiesa ribadisce la sua posizione su fecondazione in vitro e altre questioni etiche L’istruttore di nuoto “ci prova”? Ottima occasione per ribadire fedeltà al proprio marito Studenti scapestrati in gita a Parigi pregano Maria: ottengono miracolo per il loro professore Gli sposi e la Torre di Babele. Parlare la stessa lingua nel matrimonio: quella di Dio Eutanasia a 28 anni: la “buona” morte di Zoraya affetta da sofferenza psichica “Farò di voi una benedizione”. L’annuncio nuziale