Aborto

Ancora EllaOne. Gigli: l’inganno economico del farmaco

Gian Luigi Gigli

di Ida Giangrande

Boom di vendite della pillola del giorno dopo: nel 2016 ne sono state vendute circa 200mila, 15 volte più del 2014. Manca una cultura della prevenzione oppure della vita? Lo abbiamo chiesto a Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita italiano.

Dopo il nostro approfondimento su EllaOne della settimana scorsa (https://www.puntofamiglia.net/puntofamiglia/2017/03/31/ella-one-la-pillola-dei-5-giorni-dopo-non-e-un-contraccettivo-demergenza/) di Gabriele Soliani che ci aiutava a fare chiarezza sugli effetti della pillola dei cinque giorni dopo, abbiamo intervistato Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita italiano.

Il 27 marzo è stata pubblicata la notizia che in Italia le vendite della pillola del giorno dopo sono aumentate in maniera esponenziale. Nei primi mesi del 2014 ne erano state vendute circa 13mila: nel 2016, oltre 200mila con un aumento di ben 15 volte. La chiamano contraccezione d’emergenza in relazione alla quale sarebbe diminuito il numero di aborti. Lei cosa ne pensa?

Il boom delle vendite di EllaOne evidenzia, se ce ne fosse bisogno, il fallimento della procreazione responsabile in Italia e costituisce un segnale d’allarme per una sessualità sempre più sganciata dall’affettività e ridotta a oggetto di consumo, particolarmente tra le adolescenti. L’impennata delle vendite testimonia inoltre la potenza anche propagandistica degli enormi interessi commerciali che stanno dietro a questo farmaco, venduto senza ricetta, quasi si trattasse di acqua fresca e non di un agente potente, sul cui uso ripetuto non sappiamo quasi nulla per quanto riguarda le conseguenze.

La vendita della pillola è stata liberalizzata dal 9 maggio 2015, per allineare l’Italia al resto d’Europa. La donna che vuole comprare la pillola dei giorni dopo oggi non ha più l’obbligo di presentare la ricetta e neanche un test medico sullo stato di non gravidanza, come avveniva in precedenza. Soltanto per chi ha meno di 18 anni rimane l’obbligo. La scelta secondo alcuni, è stata fatta per rendere l’iter di acquisto meno difficoltoso e imbarazzante per le donne. Cosa può dirci in merito?

Prima ancora dell’obbligo della ricetta il problema è quello della correttezza dell’informazione. La pillola dei giorni dopo, infatti, non è un contraccettivo, ma un antinidatorio, un farmaco cioè che rende inospitale l’utero ad accogliere l’annidamento dell’embrione. Che questo sia il meccanismo d’azione del farmaco, è confermato con chiarezza dallo studio del gruppo di Fernando Larrea Gallo, in corso di stampa sulla importante rivista “Molecular and Cellular Endocrinology” e già disponibile on line. Nel foglietto illustrativo che ne accompagna la vendita, si continua invece a parlare di un effetto antiovulatorio. Il tutto con la complicità di AIFA che, autorizzandone il contenuto fuorviante, lo ha trasformato davvero in un bugiardino, impedendo alle utilizzatrici di conoscere l’azione abortiva molto precoce del farmaco. A guadagnarci non è la libertà di scelta delle donne, ma soltanto il fatturato della casa produttrice del farmaco.

Secondo la vicepresidente del Consiglio superiore di Sanità, Eleonora Porcu l’aumento delle vendite della pillola del giorno dopo dimostra che in Italia non c’è una cultura della prevenzione o delle procreazione. Potremmo dire invece che in Italia non c’è una vera e propria cultura della vita, a partire dalla liberalizzazione sessuale?

La cultura della vita è purtroppo in ribasso in tutto il mondo e occorre dunque coraggio per promuoverla, un coraggio ancora più forte oggi, di fronte alla progressiva sostituzione delle leggi che tutelano la vita di ogni essere umano con altre più permissive. È solo la forza della testimonianza, oggi, a poter dimostrare quanto sia più umana una società in cui il diritto alla vita di ogni essere umano non è fondato su riconoscimenti esterni della sua dignità, capaci solo di orientare pian piano la società verso il dominio dei più forti sui più deboli. La cultura della vita però, non potrà riguadagnare terreno se questa testimonianza non passerà anche dalla proposta di un’educazione alla affettività e alla sessualità fondate davvero sul rispetto del proprio e dell’altrui corpo e dell’amore vero che deve legarli.




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4 risposte su “Ancora EllaOne. Gigli: l’inganno economico del farmaco”

Purtroppo se non si ricostruisce la famiglia in cui si trasmettono I valori ci sara’ ben poco da fare.
Vincenzo

Dai dati di ricerca sopra riportati deduco che sta maturando una nuova coscienza sociale . Nell’immaginario collettivo la pillola in questione ,più che un deterrente,rappresenta uno sprone alla sessualità sregolata e irresponsabile . Se in passato si viveva in una società sessuofobica oggi si vive in una società oppressa dalla mania del sesso…

Avere un figlio è un dono, che comporta, ahimè, tante paure e tante responsabilità. E spesso molte donne hanno timore di affrontare questo grande passo, e purtroppo, decidono di ricorrere all’aborto o all’EllaOne,che altro non è che una pillola contraccettiva. Io credo che dal momento che una persona ha la maturità per un rapporto sessuale, dovrebbe avere,anche, la maturità di usare le precauzioni, date le conseguenze. Sono consapevole che non sia bello avere un figlio, che non sia desiderato, per poi dargli una vita che non merita. E, per questo, si ricorre all’interruzione della gravidanza per non creare una vita infelice. Io sono contraria all’aborto e all’EllaOne. All’aborto utilizzato come metodo anticoncezionale dalle mie coetanee, non ancora abbastanza mature,ma, credono di esserlo, e affrontano un rapporto sessuale, e decidono di sopprimere le conseguenze delle loro scelte. Ma un bambino non è solo una conseguenza di questa scelta. E’ una vita, un dono, la cosa più bella che possa capitare ad una donna nel corso della sua vita. Ma, allo stesso tempo seppur sono contraria all’aborto, sono favorevole alla libertà di scelta di una donna. Può sembrare contraddittorio, ma non giudico chi ricorre a questa misura per motivi seri, quali gravi malformazioni o donne che sono state vittime di abuso. Perchè porterebbero un enorme sofferenza alla donna e al bambino. Ne parlo in prima persona, perchè ancora oggi vivo sulla mia pelle una malformazione che mi ha portato a piccoli, ma pur evidenti problemi. Che più volte mi hanno causato bullismo.. E spesso vorrei non aver mai visto la luce.. Ma d’altronde chi sono io, e chi siamo noi, per togliere la vita ad una persona innocente?

L’aborto non è rispetto: si tratta di un momento in cui si dà valore solo alla libera scelta della madre, ma non viene assolutamente presa in considerazione quella della nuova vita e del suo piccolo cuore che sta per battere. Probabilmente, proprio la mancanza di tale concetto di base e delle informazioni necessarie prima di un aborto causano l’acquisto di farmaci, come la pillola del giorno dopo, che permettono di trovare, secondo molti, una soluzione indolore, rispettosa ed utile per evitare l’aborto vero e proprio. La mancata conoscenza reale di questo farmaco non fa altro che aumentare problemi di salute e di coscienza alle donne e agli uomini che decidono di accettarne l’uso: “Prima ancora dell’obbligo della ricetta il problema è quello della correttezza dell’informazione. La pillola dei giorno dopo, infatti, non è un contraccettivo, ma un antinidatorio, un farmaco cioè che rende inospitale l’utero ad accogliere l’annidamento dell’embrione. […] Nel foglietto illustrativo che ne accompagna la vendita, si continua invece a parlare di un effetto antiovulatorio. Il tutto con la complicità di AIFA che, autorizzandone il contenuto fuorviante, lo ha trasformato davvero in un bugiardino, impedendo alle utilizzatrici di conoscere l’azione abortiva molto precoce del farmaco. A guadagnarci non è la libertà di scelta delle donne, ma soltanto il fatturato della casa produttrice del farmaco”. Le bugie non possono ancora avere spazio nell’informazione attuale; occorrono maggiori conoscenza e sincerità in un settore complesso e delicato come quello del sesso, degli anticoncezionali e dei farmaci che ci circondano, altrimenti vivremo sempre di illusioni, di mancanza di rispetto della nuova vita che verrà e di mancanza di un’adeguata educazione all’affetto ed alla sessualità, così da non amare e non rispettare sempre se stessi e gli altri e da non creare legami affettivi meravigliosi ed in grado di farci crescere.

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