Tempo di Pasqua in famiglia

22 Aprile 2017

22 Aprile 2017

Il Vangelo consegnato agli increduli

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,9-15)
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Il commento

Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola” (16,14). Il racconto evangelico ripropone, in rapida sintesi, tre apparizioni: a Maria di Magdala, ai discepoli di Emmaus e, infine, agli Undici. Ci soffermiamo sulla terza. Emerge la grande misericordia di Dio. Gli apostoli hanno già ricevuto l’annuncio della Pasqua ma lo hanno accolto con la più totale freddezza (16, 11.13). E tuttavia Gesù si manifesta ancora una volta e proprio a loro, agli amici increduli. Questa insistenza manifesta il volto della Misericordia, è segno di un Dio che vuole coinvolgerci a tutti i costi nella sua storia. La misericordia non chiude gli occhi ma apre il cuore. Il Vangelo riferisce che Gesù “li rimproverò [ōneídisen] per la loro incredulità e durezza di cuore” (16,14). Non fece finta di niente, anzi li rimprovera duramente. Il verbo scelto [oneidízō] non fa pensare ad una veloce ramanzina ma ad un richiamo forte, una netta disapprovazione. Matteo usa lo stesso verbo per segnalare le parole dure che Gesù rivolge alle città della Galilea che non hanno creduto, nonostante la molteplicità dei miracoli (Mt 11,20); e per ricordare che la testimonianza evangelica incontrerà l’insulto e la persecuzione (Mt 5,11). È interessante anche sottolineare che li accusa di essere stati increduli e duri di cuore. Non hanno avuto fede. Proprio loro che avevano vissuto con Lui e, più degli altri, avrebbero avuto buoni motivi per accogliere con gioia l’annuncio pasquale, sono rimasti chiusi nel loro dolore. La durezza di cuore indica l’incapacità di comprendere, corrispondere al progetto di Dio. A prima vista le parole di Gesù somigliano ad una sonora bocciatura che chiude ogni spazio di collaborazione. E invece … il rimprovero, anche quello più severo, è accompagnato da un gesto di grande e sconfinata fiducia: “Andate in tutto il mondo” (16,15). Il rimprovero e il mandato missionario: due cose che in apparenza non possono stare insieme. Gesù consegna il Vangelo a coloro che hanno dimostrato di non essere all’altezza. Ed oggi lo consegna a noi. Il buon Dio è sempre pronto a ricominciare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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