Tempo di Pasqua in famiglia

13 Maggio 2017

13 Maggio 2017

La dimora del Mistero

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,7-14)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

Il commento

Chi ha visto me, ha visto il Padre” (14,9). Anche gli apostoli hanno vissuto un vero cammino di fede, seguendo Gesù sono stati condotti progressivamente nel mistero di Dio. All’inizio lo hanno riconosciuto come un Rabbì che sapeva dire cose antiche in modo nuovo. Più tardi hanno compreso che quel Rabbì era un grande Profeta perché la parola che egli annunciava con autorità era accompagnata da gesti prodigiosi. Più tardi ancora hanno compreso che Gesù non era solo uno dei profeti ma il Messia, cioè l’Inviato di Dio. Dio si rivela gradualmente a coloro che si lasciano condurre con la docilità dei bambini. La parola che oggi riporta il Vangelo rappresenta il vertice della rivelazione, è come se improvvisamente si aprisse una porta e lasciasse intravedere tutta la luce. Gesù afferma che tra Lui e il Padre c’è una piena identità, la sua umanità svela il mistero di Dio. Non è un profeta che parla di Dio, è Lui stesso il Dio fatto uomo. Tutta la sua umanità, in ogni suo aspetto, riflette e svela il volto di Dio. Il Catechismo della Chiesa Cattolica sintetizza così: “Tutta la vita di Cristo è Rivelazione del Padre: le sue parole e le sue azioni, i suoi silenzi e le sue sofferenze, il suo modo di essere e di parlare” (n. 516). Il visibile rivela l’invisibile. La carne diventa così la dimora del mistero.

La rivelazione salvifica ha un’intrinseca dimensione sacramentale. Il mistero che Gesù ha svelato è stato consegnato alla Chiesa. A tutta la Chiesa, a ciascuno secondo la sua responsabilità e ministerialità. Quel Dio che si è rivelato in Gesù oggi si rende presente nella storia proprio attraverso la Chiesa. La comunità dei discepoli ha dunque il compito di mostrare il volto di Dio. Come non tremare dinanzi a questo compito che s’infrange contro gli scogli della nostra umana fragilità? Tante volte la nostra esistenza è un’immagine sfuocata di Dio, parole e gesti non fanno vedere Dio e non conducono a Dio. La preghiera oggi assume la forma di un’invocazione umile e struggente: Kyrie eleison.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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