Tempo di Pasqua in famiglia

19 Maggio 2017

19 Maggio 2017

Il punto di partenza

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,12-17)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Il commento

Questo è il comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (15,12). Tutti i comandamenti si riassumono in uno solo: l’amore fraterno. Gesù ricorda ai discepoli che la testimonianza dell’amore fraterno appartiene intimamente all’identità del discepolo: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). Il cammino della fede passa necessariamente attraverso l’incontro con i fratelli, l’esperienza di Dio è autentica solo se s’intreccia con l’accoglienza del prossimo. Su questo punto il Vangelo è inequivocabile, anzi possiamo dire che è uno degli aspetti più originali del cristianesimo. È doveroso però fare una precisazione: queste parole non fanno riferimento alla carità verso i poveri ma a quella comunione che deve rischiarare la vita della comunità ecclesiale. Le opere di carità sono certamente necessarie ma il punto di partenza della testimonianza cristiana è la comunione che unisce i discepoli di Gesù e mostra il volto della Chiesa. È questa la legge nuova promessa dai profeti (Ger 31,31-34) e scritta dallo Spirito nel cuore dei credenti (Rm 5,5). L’amore fraterno è il segno che distingue i cristiani e fa di essi testimoni del mistero. La primitiva comunità di Gerusalemme dimostra di aver compreso e accolto questa parola e s’impegna perciò a camminare nel solco dell’unità (At 4,32-35).

La carità verso i poveri è solo uno dei frutti dell’unico e più ampio comandamento dell’amore che inizia proprio dall’imparare a fare unità con i fratelli nella fede. Non possiamo andare verso i lontani dimenticando quelli che sono vicini. La comunione è la prima forma della missione! Dobbiamo essere comunità, realizzare una intensa unità tra di noi, costruire una rete profonda di amicizia. Una comunità che vive così è come un fuoco che illumina e riscalda. Oggi chiediamo la grazia di guardare con occhi di benevolenza i fratelli nella fede, è il primo passo per costruire un’amicizia che abbia il sapore del Vangelo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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