Tempo di Pasqua in famiglia

20 Maggio 2017

20 Maggio 2017

Dinanzi all’odio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,18-21)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Il commento

Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me” (15,18). Il tema dell’amore, che ha accompagnato gli ultimi giorni della liturgia, lascia improvvisamente il posto a quello della persecuzione, come se un’eclisse inaspettata offuschi la luce del sole. In realtà il Vangelo non volta pagina, non cambia registro. Il tema è sempre lo stesso e cioè la testimonianza che ogni discepolo è chiamato a dare in un mondo che non solo non accoglie il Vangelo ma odia e perseguita i suoi annunciatori. La cosa più drammatica – ed anche quella più triste – è che l’odio del mondo scaturisce proprio dal fatto che siamo discepoli di Gesù: “Faranno a voi tutto questo a causa del mio nome” (15,21). Quanto più seguiamo il Maestro, quanto più cerchiamo di essere fedeli alla sua Parola, tanto più dobbiamo aspettarci una dura opposizione, un’ostinata persecuzione. Invece degli applausi arriveranno le pietre. C’è dunque un radicale contrasto tra Dio e il mondo. Questo tema percorre tutto il Vangelo di Giovanni fin dalle prime battute: “Egli era nel mondo, il mondo è stato fatto per mezzo di lui eppure il mondo non lo ha riconosciuto” (Gv 1,3-5). La Chiesa, dice Sant’Agostino, cammina “tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio”. Il Padre celeste non fa mancare la sua consolazione ma non impedisce le persecuzioni. Chi appartiene al gregge di Cristo non solo non  riceve alcuna sicurezza, ma si trova esposto a pericoli più gravi, anche quelli che minacciano la vita stessa.

La vicenda terrena di Gesù non lascia dubbi. Nella storia vi sono molte pagine drammatiche, abbiamo una lunga lista di martiri. Il mondo ci odia e fa di tutto per soffocare la Parola di Dio; ma noi non odiamo il mondo, anzi ci impegniamo a liberare l’uomo dal male. Ma possiamo farlo solo se restiamo fedeli all’insegnamento di Gesù: “amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano” (Lc 6,27). Come ha fatto quella bambina irachena che aveva perso tutto ma non la fede: “Non posso odiare quelli che ci hanno fatto del male”, diceva con candore. È questa la grazia da chiedere oggi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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