Tempo di Pasqua in famiglia

02 Giugno 2017

2 Giugno 2017

Un nuovo patto

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 21,15-19)
In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore».
Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

Il commento

Gesù disse a Simone Pietro…” (21,15). Stando ai vangeli non è la prima volta che Pietro incontra Gesù dopo la resurrezione. Era presente anche la sera di Pasqua quando Gesù comunicò agli apostoli il soffio dello Spirito (Gv 20,19-23). Ma questo dialogo, che avviene presso il lago di Tiberiade, ha un sapore tutto particolare. È Gesù che prende la parola. Pietro non ha neppure il coraggio di guardarlo negli occhi. È vero, non appena ha sentito che era Gesù (Gv 21,7) s’era subito buttato in acqua per raggiungere la riva. Ma sapeva bene di aver tradito la fiducia del Maestro, non era stato all’altezza del compito ricevuto. Era stato uno dei primi a seguire Gesù, aveva partecipato agli eventi più importanti della vita pubblica, aveva visto con commozione la figlia di Giairo ritornare in vita, aveva assistito alla trasfigurazione sul Tabor … e tuttavia, nel momento decisivo, quando era in gioco la fede, quando si trattava di testimoniare l’amore per Gesù, era scappato. Gesù conosce la storia di Pietro, sa bene che il suo curriculum presenta non poche ombre ma è pronto a ricominciare. Si rivolge al discepolo chiamandolo con il nome originario: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?” (21,15). Potrebbe apparire come un tuffo nel passato, un passo indietro, una sorta di sconfessione di quella responsabilità che gli aveva promesso nei pressi di Cesarea: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Mt 16,16). E invece quel dialogo si rivela un ponte verso il futuro, una nuova scommessa, un nuovo e definitivo patto.

 Signore Gesù, tu sai bene quante volte, per paura di perdere la faccia, abbiamo fatto finta di non conoscerti. E quante volte ti abbiamo chiesto di lasciar perdere, non eravamo più degni della Tua fiducia e non ci sentivamo neppure capaci di fare quello che Tu volevi. Ma ogni volta hai bussato alla porta. Lo fai anche oggi e, per prima cosa, ci chiedi se amiamo Te, prima e sopra ogni altra cosa. Donaci di rispondere con gioia e trepidazione, come Pietro; e insegnaci a custodire la nostra disponibilità sino alla fine.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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