08 luglio 2017

8 Luglio 2017

I giorni del dolore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9, 14-17)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Il commento

Verranno giorni in cui lo sposo sarà tolto e allora digiuneranno” (9,15). Dopo aver annunciato che la sua presenza è segno e annuncio della festa nuziale, Gesù ricorda che ci sono anche i giorni in cui tutto è avvolto dalla sofferenza. Annunciare la buona notizia non significa dire che tutto va bene. Al contrario, il realismo della fede ci fa dire che ci sono giorni luminosi in cui gustiamo la presenza di Dio e ci sentiamo accompagnati dalla Provvidenza; ma anche i giorni oscuri, in cui la sofferenza penetra nella carne e nel cuore, il male appare con prepotenza e facciamo fatica a camminare nelle vie di Dio. Con la sapienza antica possiamo ripetere: “C’è un tempo per digiunare e un tempo per fare festa, c’è un tempo per piangere e un tempo per sorridere” (3,4). Tutto questo è vero ma … non dobbiamo dimenticare che la vera novità del Vangelo consiste proprio nell’annunciare che anche nei giorni oscuri risplende la luce di Dio. Beati noi se sapremo vivere i giorni del dolore senza dimenticare che siamo “figli delle nozze” [uioì toû nymphōnos]. L’alleanza di cui parla Gesù ha un valore definitivo, niente e nessuno potrà cancellare la parola scritta con il Sangue della croce. Niente e nessuno può togliere la gioia

Anche Teresa di Lisieux è entrata nella notte oscura in cui una voce sussurrava che la fede è solo un’illusione: “vai avanti, vai avanti, rallegrati della morte che ti darà non ciò che speri, ma una notte ancora più profonda, la notte del nulla” (Ms C, 6v). Teresa è passata attraverso il deserto con la certezza che l’amore di Dio non poteva venir meno. È stata questa la sua luce nel tempo dell’oscurità. Dubitava di se stessa e delle sue capacità, non dell’amore di Dio. Se saremo capaci di fare della croce il talamo nuziale ogni sofferenza, piccola o grande, diventerà per noi un’occasione per confermare e fortificare l’alleanza. Oggi chiediamo la grazia di camminare anche noi su questa stessa via che i santi hanno saputo percorrere con eroica fedeltà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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