19 luglio 2017

19 Luglio 2017

Pieni di vita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 11, 25-27)
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Il commento

Tutto è stato dato a me dal Padre mio” (11,27). Nel momento in cui l’orizzonte appare più oscuro, Gesù volge lo sguardo verso il Padre e rinnova il suo fiducioso abbandono. Luca precisa che questa preghiera di lode è dono dello Spirito Santo che dimora in Lui (Lc 10,21). Tutto viene dal Padre e tutto fa parte di un misterioso disegno di cui noi non vediamo che una piccola parte. Nelle parole di Gesù s’intravede il volto di un Dio infinitamente buono e sempre pronto a donare ogni cosa. Un Dio che trova la sua gioia nell’amare tutti e ciascuno. Un Dio che accetta di farsi uomo per manifestare che l’amore è tanto più grande e vero quanto più ci fa diventare piccoli e poveri. Se Gesù dichiara di verità tutto ricevuto dal Padre, Lui che è “Dio da Dio, Luce da Luce”, quanto più noi, creature plasmate di fango. Oggi siamo chiamati a riconoscere che Dio è la Sorgente da cui scaturisce ogni cosa. È il suo amore che ci ha generato e ci genera, giorno per giorno. Nella misura in cui riconosciamo questa divina paternità e ci lasciamo plasmare come figli, saremo pieni di vita. Non la vita biologica che si consuma con gli anni ma la vita divina che resta per sempre. E saremo pieni di amore, cioè capaci di amare tutti e ciascuno, secondo una misura che l’uomo non conosce. L’uomo non può darsi la vita, può solo riceverla. Non possiamo darci la vita ma possiamo comunicare vita. Nella sua infinita bontà Dio ci ha reso partecipi del suo potere creativo. Chi riconosce di aver tutto ricevuto, s’impegna a dare tutto con generosità. In fondo, è questo il segreto di una vita felice.
 
Non tutti possono capirlo. Tante persone vivono faccia a terra, immersi in un’esistenza chiusa al mistero. I piccoli, invece, si aprono alla grazia come un fiore toccato da sole. Sanno di essere piccoli e di non arrivare alla sommità con le proprie forze. Per questo, nell’ora della maturità, Teresa di Lisieux esclama: “non ho bisogno di crescere, anzi bisogna che io resti piccola, che lo diventi sempre di più” (Ms C 3r). È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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