01 agosto 2017

1 Agosto 2017

Dio non ha fretta

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13, 36-43)
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Il commento

Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo” (13,40). È una parabola che incuriosisce i discepoli, più delle altre, sono loro a chiedere di capire (13,36). Gesù ricorda che la mietitura avverrà alla fine del mondo (13,39). Queste parole sono sorprendenti e fanno sorgere un interrogativo che, a bene vedere, accompagna la vita di ogni uomo:perché lasciare che la zizzania cresca insieme al grano? Non rischiamo così di diventare complici del male? Non è opportuno, anzi doveroso, impedire al male di fare proseliti? Domande legittime che richiedono risposte chiare se non vogliamo alimentare la confusione che oggi sembra farla da padrona. Gesù non insegna una falsa tolleranza ma annuncia la pazienza di Dio. Secoli prima il profeta Ezechiele proclamava che il Dio d’Israele “non ha piacere della morte del malvagio” perché desidera la sua conversione (Ez 18,23). Dio attende e offre a tutti, fino alla fine, la possibilità di abbandonare la malvagità. La pazienza di Dio lascia intravedere il suo amore. Non ha fretta di sradicare la zizzania non perché tollera il male ma perché ama tutti, anche quelli che fanno il male. D’altra parte la storia insegna che ogni zelo eccessivo, ogni tentativo di realizzare il paradiso sulla terra, tanto nella vita domestica quanto in quella sociale, rischia di fare più male di quello che si vuole sradicare.

Questa pazienza, ricca di misericordia, non significa tacere dinanzi al male, né significa confondere il male con il bene. La parabola parla del buon grano e della zizzania e annuncia che nel tempo del giudizio la zizzania verrà bruciata. Denunciare il male è un dovere al quale non possiamo sottrarci ma questo non significa automaticamente impegnarsi a estirpare la zizzania. Ci sono persone sempre pronte a criticare gli altri. Gesù ci insegna che è meglio, molto meglio, investire tutte le nostre energie nel fare il bene, tutto il bene possibile. È questa la via che manifesta il Regno.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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