03 agosto 2017

3 Agosto 2017

La sorte dei cattivi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13, 47-53)
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Il commento

Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente , dove sarà pianto e stridore di denti” (13, 49-50). Questa parabola non appartiene certo a quella visione buonista che oggi prevale nella predicazione, cioè quella prospettiva che vede sempre e soltanto il bene, fino al punto da non scorgere più il male che invece s’intrufola con astuzia tanto nella vita personale quanto in quella sociale. Talvolta con danni irreparabili. Come ricorda la recente vicenda di Adele, l’adolescente morta per un cocktail di alcol e droga. Sapere che il male c’è significa misurare ogni scelta con saggezza e prudenza, impegnarsi con determinazione nelle cose giuste e, con la stessa decisione, evitare tutto ciò che può ferire la dignità della persona. Il Vangelo ricorda che c’è il tempo della conversione e quello del giudizio, quando saremo chiamati a rendere conto a Dio di tutto quello che abbiamo fatto: pensieri, parole, opere e omissioni, come recitiamo nel Confesso. La settima e ultima parabola non si conclude con un annuncio consolante ma con un ammonimento: non si sofferma sulla sorte riservata ai buoni ma mette in luce quella riservata ai cattivi. Questi ultimi saranno buttati via, come cosa inutile; inviati nel luogo dell’eterno dolore. I cattivi sono tutti coloro che non hanno aperto il cuore alla grazia, non hanno risposto alla chiamata. Il giudizio appartiene a Dio solo e sarà certamente condito di misericordia. Il Vangelo tuttavia offre a tutti un ammonimento, espresso nella forma più severa possibile, mette in guardia, chiede a tutti di fare attenzione alle scelte dell’oggi. Occorre avere dinanzi agli occhi la prospettiva drammatica di sprecare la vita inseguendo sogni che si rivelano inutili e dannosi. Sarebbe sbagliato trascurare o minimizzare queste pagine. O peggio ancora … strapparle perché, come dicono alcuni, non dobbiamo incutere timore. Il buonismo chiude gli occhi sulla realtà, la Parola di Dio apre il cuore e dona la grazia per camminare nei sentieri dell’amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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