21 agosto 2017

21 Agosto 2017

Non arrendersi

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 19, 16-22)
In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».
Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?». Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».
Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Il commento

Se vuoi essere perfetto [téleios], va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi” (19, 21). L’invito di Gesù è introdotto da una frase che non rappresenta solo la necessaria premessa ma anche la cornice nella quale deve muoversi tutta l’esperienza di fede: “Se vuoi essere perfetto”. In greco troviamo téleios che deriva da télos, che significa fine scopo. La frase evangelica potrebbe essere così tradotta: “Se vuoi raggiungere il fine della tua vita, se vuoi dare pieno compimento ai tuoi desideri”. Gesù invita i discepoli a non arrendersi a quella che Charles Péguy chiamava “la sbiadita mediocrità” della gente onesta. Non dobbiamo rinunciare alla pienezza, non possiamo fermarsi a metà strada, non dobbiamo permettere alle difficoltà e ai limiti di rallentare o deviare il nostro passo. Non importa quali opere facciamo, non basta avere un grande ideale, ciò che conta è cercare la pienezza in ogni frammento della nostra esistenza. Gesù non chiede se non ciò che è già pronto a donare. Lui vuole soltanto sapere se siamo disposti a perdere tutto.

L’invito di Gesù è come il sigillo di un incontro, e difatti non lo troviamo all’inizio ma al termine di un dialogo serrato, icona del cammino di conversione che tutti siamo chiamati a fare. Quante volte, lungo i secoli, è risuonato lo stesso invito? E quante volte ha trovato la più sincera accoglienza suscitando un autentico cammino di santità? Ma quante altre volte queste parole sono risuonate invano, sono rimaste come sospese nell’aria. Quante persone, che pure sembravano ben incamminate, ad un certo punto si sono tirate indietro perché hanno avuto paura di perdere tutto? Questa parola riguarda tutti i battezzati ma chiama un causa in modo particolare i consacrati, chiamati ad essere l’icona visibile di quella santità che Gesù propone a tutti. Oggi chiediamo che la loro vita sia un fuoco sempre acceso capace di mostrare la bellezza della vita cristiana e di donare la certezza che lasciare tutto perseguire Gesù è la cosa più ragionevole che l’uomo possa fare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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