Aborto

Può il mondo cattolico appoggiare il pensiero di Emma Bonino in fatto di aborto libero?

Emma Bonino

di Gabriele Soliani

Invitata in una parrocchia per discutere di immigrati, Emma Bonino si esprime su calo demografico e aborti di Stato: “Sono polemiche di gioventù, discussioni che pensavo antiche, non mi spaventano…nessuno deve dirvi cosa fare, ognuno scelga per sé”. L’uditorio cattolico applaude mentre i sostenitori della vita nascente sono, talvolta, costretti a lasciare la chiesa: ecco il controsenso indigeribile.

Grazie ad un episodio di cronaca di mercoledì 26 luglio (Santi Anna e Gioacchino) accaduto nella parrocchia di San Defendente a Ronco di Cossato (Biella), possiamo riparlare (è sempre utile) della vita nascente. In realtà il parroco, don Mario Marchiori voleva che si parlasse del tema scottante del momento e cioè l’accoglienza dell’immigrato. Per farlo ha invitato in chiesa (nell’aula liturgica come si dice ora) l’esponente radicale Emma Bonino. Don Mario anni fa, su un altro tema scottante del momento, invitò Beppino Englaro, padre di Eluana, a parlare del fine vita. (Ricordiamo che la povera Eluana Englaro non era malata terminale, respirava autonomamente e si idratava e alimentava col sondino e per questo dovettero sedarla in una clinica di Udine e staccargli acqua e alimenti).

Inevitabile dunque che la Bonino risvegliasse nella parrocchia di don Mario, un argomento mai sopito e cioè l’aborto volontario, che lei propagandò e difese a spada tratta anche cercando di abolire l’obiezione di coscienza. Ne fu inoltre, come i giornali di allora mostrarono, una “esecutrice” diretta.

La serata nella chiesa di San Defendente è stata a dir poco bollente. Specialmente quando la Bonino ha detto che: “Per accogliere gli immigrati non bisogna ragionare di pancia ma usare la ragione e il cuore”. Ha sottolineato che bisogna: “Abolire la Bossi-Fini, da sostituire con una norma aperturista e blanda”, e con fare garbato e mai scomposto, ha detto che: “Ho accettato di venire a parlare qui perché vengo da una famiglia cattolica praticante, ma che mi ha insegnato il rispetto per l’opinione altrui”.

“Sono – ha detto la Bonino – un’europeista entusiasta, di più un’attivista dell’Europa in questo mondo confuso da Trump e Putin … possiamo fare mille critiche all’Europa, ma solo se amiamo il progetto europeo, non possiamo pensare che ogni Stato vada da sé”.

“La critica che faccio all’Europa, se mai, è di un processo di integrazione bloccato lasciato alle decisioni di ogni Stato membro”. Poi, dopo aver spiegato che i migranti sono necessari perché “fanno il lavoro che gli italiani non vogliono fare” (dimenticando di dire che si tratta di lavori sottopagati e quindi non per famiglie), ha spiegato che il mondo è sovrappopolato per colpa “della povertà dell’Africa, dove fanno i figli perché sono poveri” mentre l’Italia è “in calo demografico”.

Proprio sul calo demografico dell’Italia sono nate le polemiche della serata. È facile capire il perché. Proprio la Bonino parla di calo demografico italiano dopo gli oltre sei milioni di aborti di Stato. Su questa tematica gli esponenti del Movimento per la Vita, quasi sempre zittiti e ridicolizzati, spesso perdono la pazienza. Infatti dal pubblico sono intervenuti Alberto Cerutti, vicepresidente dell’associazione “Difendere la vita con Maria”, Giorgio Celsi, presidente dell’associazione “Ora et labora in difesa della vita” e Leandro Aletti un ginecologo che per difendere la vita non ha temuto di subire processi né di perdere il lavoro pur avendo una famiglia numerosa da mantenere. Cerutti addirittura è stato allontanato dalla chiesa, mentre Aletti e Celsi sono stati sommersi dai fischi (ad applaudire la Bonino c’erano diversi radicali fra cui il noto ginecologo torinese Silvio Viale, paladino della legalizzazione della Ru486, la pillola abortiva).

“Ho provato a dirle – spiega Aletti – che lei stessa era fra i responsabili del calo demografico e che era assurdo sentir parlare di accoglienza da una che non accoglie i nostri figli”. Tra fischi e urla che coprivano la voce del povero ginecologo la Bonino, senza scomporsi, ha risposto: “Sono polemiche di gioventù, discussioni che pensavo antiche, non mi spaventano. Non mi sentivo e non mi sento di condannare nessuno all’aborto clandestino”. A quel punto tutta la chiesa ha applaudito. “Io rimango convinta della libertà individuale, nessuno deve dirvi cosa fare, ognuno scelga per sé: “Io non lo farei” non può diventare “tu non lo puoi fare”. Questa ultima frase ha scatenato un boato di applausi. La Bonino è “vecchia” del mestiere (ed anche ben pagata), non perde mai le staffe e non alza mai la voce, ma il boato di applausi nell’aula liturgica dove si celebra la Santa Messa, sul tema dell’aborto come scelta libera è un controsenso indigeribile.

Il parroco Don Mario non sappiamo se avesse previsto un tifo da stadio in difesa dell’aborto, ma alcuni concetti possiamo apertamente dirli. La Bonino si salva sempre con le solite risposte “pro choice” e con lei anche tanti cattolici cosiddetti “progressisti” e “democratici”. Infatti appoggiare convintamente che “io non lo farei mai, ma non posso impedirtelo” sembra un concetto rispettoso, benevolo e amichevole ma in realtà è sottilmente insidioso e molto pericoloso. Proprio quando la donna è indecisa, e spesso spaventata, le risposte “pro choice” la lasciano in totale solitudine scaricandole addosso tutte le responsabilità della sua scelta abortiva. Infatti la donna è solo determinata a risolvere il problema ma non è convinta di fare la scelta giusta abortendo. Il peso del “dopo aborto” rivela l’esattezza di questa affermazione.

Ma i pro choice, che si nascondono con una finta posizione rispettosa, non se ne rendono conto e urlano nelle piazze (e nella chiesa di san Defendente a Ronco di Cossato (Biella)). Poi dobbiamo aggiungere che finché la posizione “pro choice” resta confinata nel dialogo fra amiche o in un consultorio è un conto, ma quando diventa lo stile di un partito politico o, peggio, di una parte di cattolici, il dramma dell’aborto diventa una tragedia sociale. Infatti i “pro choice” si danno un gran da fare per imporre il loro stile “pro choice” proprio loro che si definiscono persone rispettose delle scelte altrui. Il Parlamento è stato il loro pulpito e anche ora guai a chi li contesta, perfino in chiesa. Chissà se il parroco Don Mario rifarebbe la stessa serata.




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5 risposte su “Può il mondo cattolico appoggiare il pensiero di Emma Bonino in fatto di aborto libero?”

Viviamo in un tempo di confusione enorme. Martedì ero a cena con vecchi amici, la moglie ex catechista e la conversazione cadde inevitabilmente sui migranti, sull’Islam, la moglie mi dice che spera nella reincarnazione, il marito, in merito all’Islam, che tutte le religioni sono uguali. Con questo voglio dire che non mi meraviglia più che dei cattolici appoggiano l’aborto libero. S. Giovanni Paolo II durante il suo pontificato parlò di rievangelizzazione, oggi è diventata un’emergenza

Ha ragione cara Teresa. Oggi è più che mai urgente parlare di ri-evangelizzazione. E anche i media devono fare la loro parte. Noi apparteniamo ad una minoranza chiaramente ma non smetteremo di annunciare a chiare lettere il Vangelo del matrimonio e la famiglia. Ci aiuti anche lei in questo servizio così importante. Grazie di aver lasciato questo commento. Un caro saluto.

Giovanna Abbagnara
direttore

Purtroppo è proprio così…gran confusione che disorienta e scaldalizza. Credo che l’unica maniera per non perdersi sia il magistero del Papa,in particolare quando si pronuncia in merito a questioni delicate e fondamentali come l’aborto. “Pietro su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa” e affidiamoci tutti alla nostra cara Madre Celeste 🙂

Io invece continuo a scandalizzarmi e non tollero che in nome di Cristo si crei confusione e si ottenebri la verità del Vangelo…
Qualche mese fa in occasione della morte di Dj Fabo, ho avuto un’accesa discussione con alcuni educatori cattolici ,nonché miei parenti stretti , i quali
asserivano che non si può giudicare e che bisogna trovarsi in quelle situazioni di sofferenza atroce…
Ho invocato persino l’intervento del parroco per l’assurdità e per il paradosso ontologico di certe posizioni e affermazioni che di riflesso avevano arrecato un danno anche a mio figlio adolescente ,gettandolo nella confusione più totale perché chi avrebbe dovuto rappresentare per lui un modello educativo,Proferiva quelle idiozie screditando me che sono sua madre.
Anche io mi reputo una persona in cammino nella fede ma credo non si possano mettere in discussione queste
verità di fede ,o credi e le rispetti o non sei cattolico.
Meglio una Chiesa vuota e non piena di diavoli diceva S.Pio da Pietrelcina.

È’ innegabile che la confusione anche tra i cattolici regni sovrana.. Su questo e su altri temi (matrimonio, unioni civili, divorzio lampo, libertà educazione etc). La Chiesa non si può limitare a parlare sempre di giustizia sociale, di pace ed inclusione: la Chiesa deve annunciare Cristo, Via Verità e Vita! Unica salvezza per l’uomo. “Senza Dio l’uomo è’ troppo povero per poter aiutare i poveri” (madre Teresa) che aggiungeva come l’aborto è la vera e grande minaccia per l’uomo e la pace. Ma tra noi chi prega più’ ogni giorno, nella certezza che Gesù ci è’ necessario? Affidiamoci ai Santi, veri amici nel nostro pellegrinare “in questa valle di lacrime”. Luigi e Zelia pregate per le nostre famiglie!

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