01 settembre 2017

1 Settembre 2017

Puntare tutto

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono.
A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”.
Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.
Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Il commento

Arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa” (25,10). Il Vangelo ci ricorda che il punto omega dell’esistenza è la festa di nozze. L’ultimo passo dell’esistenza è l’incontro con il Dio della vita e dell’amore. Se questa certezza dimora in noi perché non riempie i nostri giorni e non diventa il criterio che ispira ogni altra scelta? A Dio dovrebbe essere il saluto quotidiano. Sembra una porta chiusa, in realtà il cristiano orienta ogni cosa a Dio e vive ogni cosa in relazione all’incontro ultimo con Dio. La coscienza dell’eternità dona luce e forza per affrontare le fatiche della vita. D’altra parte, solo a partire dalla meta ultima possiamo capire quali sono i sentieri da percorrere nell’oggi della vita.

Il Vangelo avverte che tutti sono chiamati alle nozze ma non tutti potranno partecipare alla festa. Emerge dunque il tema della responsabilità. Le dieci vergini, equamente divise in stolte e sagge, sono l’immagine concreta della comunità cristiana. È saggio notare che non tutte entreranno. La parabola è un ammonimento, come appare nell’esortazione conclusiva (25,13), non vuole dare sentenze anticipate ma ricordare a tutti che esiste la concreta possibilità di non entrare nel Regno della luce. “Non vi conosco” (25,12), dice lo Sposo a coloro che lo acclamano come il Signore. Una parola durissima che invita a non farci illusioni. Eppure è come se Gesù dicesse: “Non sciupare i giorni di questa vita, non è troppo tardi per metterti in cammino”. Possiamo spendere il tempo ed energie per inseguire progetti e traguardi che non hanno alcun valore nella luce dell’eternità. Teresa di Lisieux punta tutto sul Cielo, in una lettera del 1888 scrive: “Che felicità pensare che in Cielo saremo riuniti per non lasciarci più. Senza questa speranza, veramente la vita non sarebbe sopportabile…” (LT 59). È ancora un’adolescente da poco entrata in monastero ma le convinzioni erano già chiare. Per sua intercessione oggi chiediamo di imparare a misurare la vita a partire dalle cose di lassù.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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