Genitori e figli

Instabilità familiare e coniugale: ecco il bosco in cui si smarriscono i nostri figli

genitori

di Giovanna Pauciulo

Cosa chiedono i figli? E i genitori cosa trasmettono? Oggi più che in passato è forte l’esigenza di educarsi per educare. È forte l’esigenza di trasmettere stabilità. La famiglia non può e non deve abdicare a questo compito.

Un adolescente, seduto comodamente davanti al televisore, grida: “Mamma portami un bicchiere d’acqua”. La madre obbediente esegue l’ordine. “Quell’adolescente è un poverino” scrive nel libro “Chi ama educa” il più famoso psichiatra del Brasile, Içami Tiba. “Se la madre dicesse no, e gli suggerisse di venirselo a prendere farebbe a suo figlio un grande atto d’amore”. Il dottore brasiliano afferma che: “Non è etico approfittare dell’amore di un’altra persona. Non è educativo dare senza chiedere niente in cambio”. Oggi più che in passato è forte l’esigenza di educarsi per educare.

Ora come ora, purtroppo, i bambini imparano i valori prima dalla società e poi dalla famiglia. La convivenza fra genitori e figli si è progressivamente ridotta per diverse ragioni, anzitutto a causa del lavoro di entrambi i genitori. Per compensare quest’assenza, i genitori sono portati a perdonare molto e a concedere troppo. Forse perché essi stessi chiedono poco a sé. I valori sociali, che si insegnano presto fuori della famiglia, arrivano prima dei valori familiari.

La famiglia patriarcale ottemperava al compito della trasmissione dei valori, in maniera verticale e imponeva l’autorità genitoriale. In antitesi a questo sistema troppo rigido, attualmente si è operato in maniera indiscriminata un trasferimento di potere ai bambini, senza preoccuparsi di verificare se questi sono in grado o no di utilizzarlo. In certi casi poi la complicità benevola dei genitori è tale che questi preferiscono assecondare le richieste dei figli per non essere “scocciati”, o per non essere costretti modificare se stessi.

Il fatto che il modello “famiglia” sia cambiato, di certo influisce sulle dinamiche che si sviluppano. La struttura del nucleo familiare classico è data dal padre, la madre e i figli. La nuova organizzazione prevede delle novità non trascurabili sull’esempio delle “famiglie allargate”: figli del primo matrimonio, fratellastri sopraggiunti in seguito. Le combinazioni sono infinite, ma senza entrare nel merito della questione, è necessario sottolineare che in casi come questo vi sono nuove esigenze educative. È importante che i genitori siano preparati a educare fratelli, mezzi fratelli e altri aggiunti. Ma cosa chiedono in fondo i figli? Un legame affettivo speciale, unico e rassicurante.

E i genitori di oggi cosa trasmettono? Una esigenza nascosta nel cuore di ogni figlio è quella di essere protetti e rassicurati. Se il bosco nella fiaba di Pollicino e i suoi fratelli è un luogo immaginario, in cui i bambini, pur nello smarrimento, non perdono il desiderio di vivere e la capacità di agire, oggi il bosco in cui i bambini vengono smarriti e smarriscono se stessi si materializza come conseguenza dell’instabilità familiare e genitoriale. La lista delle famiglie disgregate è lunga, eppure la famiglia non può e non deve abdicare al suo compito.

Il prendersi cura dell’altro prima ancora che di se stessi o allo stesso tempo, è l’eredità della famiglia. Un dovere di tutte le famiglie non solo di quelle che passano attraverso divorzi e separazioni conflittuali, ma anche di quelle in cui, malgrado la convivenza, vi è un disaccordo genitoriale continuo, spesso espresso anche con botte, piatti rotti, insulti, ma soprattutto con freddezza, disprezzo, frasi dette di traverso. Un disaccordo può anche non giungere mai ad uno scontro e mai ad una rappacificazione, e quindi non permette mai di dire: “Basta smettiamola”. Sono vite coniugali basate sull’ostilità, espressa con piccole frasi che a volte sono più distruttive di franchi e isolati episodi di “pugilato” seguiti però da rappacificazioni e momenti di tranquillità.

L’analisi della dinamica familiare non deve basarsi su istantanee, occorre guardare un filmato, che può comprendere fotogrammi particolarmente violenti e preoccupanti, ma può essere complessivamente rassicurante e piacevole. La famiglia è un luogo in cui si impara il nostro essere nel mondo. Le sue dinamiche lasciano segni indelebili. Agire su tali dinamiche, prevenendo le loro conseguenze, costituisce un compito importante per tutti, nei rispettivi e diversi ruoli, soprattutto per i genitori, perché come un frutto non cade mai lontano dall’albero, i figli sono memoria di chi li ha generati.




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