1 ottobre 2017

1 Ottobre 2017

Un sì preventivo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,28-32)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: Sì, signore. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Il commento

Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna” (21,28). La parabola presenta due figli che ricevono lo stesso invito. Il padre della parabola è l’immagine di un Dio che ci interpella continuamente e ci chiede di collaborare con Lui. Non ci tratta come operai ma come figli, non si tratta solo di fare qualcosa ma di partecipare attivamente all’opera che Dio realizza. La parabola presenta un “non ne ho voglia” che più tardi diventa un ; e un sì iniziale che non si traduce mai in un’effettiva disponibilità. La parabola presenta un intreccio di  e di no come spesso avviene nella nostra vita. Il figlio che dice , ma che di fatto non andò nella vigna (21,30), era animato da buona volontà e voleva rispondere alla chiamata ma … quando si arriva al dunque, non ha più il coraggio, si ritira. Il Vangelo non spiega le ragioni della rinuncia, evidentemente non era così convinto. È importante sottolineare che non viene meno in una fase successiva, quando si scontra con la fatica. Decide di non partire, resta comodamente seduto. Ma in questo modo si chiude alla grazia, non potrà mai sapere quello che lo attendeva.

Ogni volta che diciamo  a Dio, comprendiamo sempre meglio la sua volontà. Al contrario, ogni no alza un muro tra noi e Dio, è come chiudere quella porta che Dio ha aperto per noi e per il nostro bene. Come se dicessimo: non mi interessa! Quello che ho mi basta, non voglio andare oltre. Mille volte meglio dire sì, un sì preventivo e pregiudiziale. Ogni  è certamente faticoso ma offre la possibilità di esplorare i sentieri che Dio ha tracciato per noi. “Il Figlio di Dio, Gesù Cristo, che abbiamo annunciato tra voi, io, Silvano e Timòteo, non fu sì e no, ma in lui vi fu il sì” (2Cor 1,19). È Gesù l’icona autentica, il Figlio che dice sempre sì. Unendoci a Lui anche noi possiamo imparare a dire il nostro eccomi, con umiltà e determinazione, con timidezza e fiducia. È questa la grazia che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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