CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

“Tua moglie che ti ama più della sua vita”

16 Ottobre 2017

Luigi e Zelia Martin

È così che santa Zelia firma una lettera indirizzata al marito, san Luigi Martin. Essa si presenta anzitutto come moglie, e subito dopo aggiunge che è pronta a dare la vita per lui. Non è forse questa la regola che Gesù ha consegnato ai discepoli?

Mio caro Luigi,
ho ricevuto questa mattina la tua lettera che attendevo con grande impazienza. Sono rimasta molto stupita di vedere che, contro ogni speranza, eri riuscito a realizzare alcuni affari. È nostra Signora delle Vittorie che ti ha protetto.
Domenica sono stata a vedere la piccola Celina. È molto forte e robusta, se tu vedessi come sgambetta, è aumentata di una libbra e mezzo in un mese. Non ti devi dare pensiero riguardo ai bambini; disgraziatamente non ne avrò certo più. Eppure speravo tanto di avere un maschietto! Ma se Dio non vuole, mi rassegno alla sua volontà.
Quando riceverai questa lettera sarò occupata a mettere in ordine il tuo banco da lavoro: non ti dovrai irritare, non perderò nulla, nemmeno un vecchio quadrante, né un pezzetto di molla, insomma niente, e poi sarà, pulito sopra e sotto! Non potrai dire che «ho soltanto cambiato il posto alla polvere», perché non ce ne sarà più. Ho detto alle bambine che tu eri a Parigi e che eri passato da Lisieux, che ritornerai giovedì mattina, ma che non potrai vederle a Le Mans, nonostante il gran desiderio che ne avevi. Ti abbraccio di tutto cuore, oggi sono tanto felice al pensiero di rivederti che non posso lavorare.
Tua moglie che ti ama più della sua vita

Cari amici,
tra qualche giorno, esattamente il 18 ottobre, cade il secondo anniversario della canonizzazione dei santi Luigi e Zelia Martin. Un evento non marginale nella storia della Chiesa, non sono i primi santi sposati ma è la prima volta che gli sposi vengono proclamati santi nello stesso giorno e proprio in quanto coppia. Un evento che invita a considerare quella particolare luce che Dio ha nascosto nell’amore che unisce l’uomo e la donna. “Siate fecondi”, leggiamo nella Genesi: questa parola non si limita solo alla dimensione procreativa ma investe tutta la vita della coppia e della famiglia, generata dal loro amore. Gli sposi sono chiamati a diventare una benedizione, come appare più chiaramente nella vicenda di Abramo e Sara, posti sulla soglia di quella lunga storia salvifica che accompagna tutti i secoli.

Luigi e Zelia hanno risposto fedelmente alla chiamata, facendo della loro vita ordinaria uno spazio luminoso, a partire dalla coniugalità che hanno coltivato con cura, come appare nella lettera che oggi vi propongo. Zelia ha il gusto e la capacità di scrivere ma le lettere indirizzate al marito sono solo quattro, parliamo di quelle che sono state conservate. In effetti, il fatto di stare sempre insieme e di condividere ogni cosa, rendeva inutile una comunicazione epistolare. La lettera di oggi è stata scritta nella primavera del 1869, certamente dopo la nascita di Celina (28 aprile 1869), settima figlia di una nidiata che cresce anno dopo anno. Sono passati quasi undici anni dal giorno delle nozze ma i due sposi non sono ancora entrati nell’abitudine, in quella routineche corrode i sogni della giovinezza. È bello sapere che Zelia attendeva “con impazienza” una lettera del marito. In fondo, è solo un piccolo gesto ma è carico di affetto ed è perciò capace di comunicare una corrente di amore. Chi ama non dimentica e non teme mai di disturbare, anzi sente il bisogno di manifestare sempre nuovamente il proprio affetto. Una salutare lezione per tanti sposi troppo indaffarati per dare spazio ai piccoli gesti di attenzione e di tenerezza coniugale.

Nelle parole di Zelia s’intravede una gustosa scenetta coniugale: “Quando riceverai questa lettera sarò occupata a mettere in ordine il tuo banco da lavoro”. Il legame coniugale si nutre anche di piccole fissazioni, ciascuno è legato alle proprie abitudini e difende a denti stretti i suoi spazi. Luigi era geloso del suo lavoro e forse rimproverava amabilmente la moglie di mettere il naso nel suo laboratorio. Le donne, si sa, hanno il gusto di mettere ordine. Il marito, invece, si trovava bene nel suo … disordine. Zelia previene il rimbrotto del marito e lo rassicura: troverà tutto come ha lasciato! Una scena molto simile a quelle che tante volte avvengono nelle nostre case ma condita con quell’affabilità che svela la semplicità e la cordialità della comunicazione coniugale.

I dieci anni e passa di vita comune non hanno intaccato la freschezza dell’amore. Zelia scrive al marito che l’attesa del suo ritorno la riempie di tale gioia da non riuscire neppure a lavorare. Una bella dichiarazione di amore che trova il suo sigillo nella conclusione, nient’affatto scontata. Zelia si firma così: “Tua moglie che ti ama più della sua vita”. Si presenta anzitutto come moglie, mettendo così in evidenza che la sua identità più profonda è dettata dal fatto di essere sposa. E subito dopo aggiunge che è pronta a dare la vita per lui. Non è forse questa la regola che Gesù ha consegnato ai discepoli? Ai santi Luigi e Zelia oggi affidiamo i nubendi che si preparano al matrimonio e gli sposi che camminano con fatica. La loro testimonianza sia una luce e la loro intercessione un conforto. Un caro saluto.

 




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1 risposta su ““Tua moglie che ti ama più della sua vita””

Un Ricordo bellissimo di questi due santi ,abbiamo avuto l’onore di ospitare Lella nostra Comunità della F.C.I.M.presdo LOpera Mafonna fi Fatima a Ostuni le reliquie dei sposi Zelia e Luigi Marten..una famiglia di santi, affido a loro tutte le famiglie e i giovani sposi …

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