Alleanza scuola-famiglia

Siamo “immischiati” nei percorsi scolastici dei nostri figli?

di Marco Giordano

Quanto tempo dedichiamo all’alleanza educativa con gli insegnanti dei nostri figli?

Antonio, sette anni è un bimbo con evidenti tendenze a fare il bullo nei confronti dei suoi compagni di classe. Francesco, 14 anni, di un quartiere della periferia di Napoli, da alcuni mesi ha smesso di frequentare la scuola. Martina, 9 anni, frequenta la scuola elementare del suo quartiere, ma a metà anno scolastico ha già accumulato oltre ottanta assenze. Jamal, ragazzo marocchino di 12 anni, giunto in Italia da sei mesi, frequenta la prima media inferiore senza riuscire a comprendere quasi nulla di quanto i professori spiegano in classe. Natasha, bambina ucraina di 8 anni con un medio ritardo mentale giunta in Italia a metà anno scolastico in seguito all’adozione da parte di una famiglia italiana, non riesce ad essere inserita nella scuola elementare locale poiché i posti per il sostegno scolastico sono già tutti impegnati.

Queste sono solo alcune delle decine di migliaia di situazioni problematiche che quotidianamente affannano le scuole italiane, mettendo a nudo una realtà che fatica a trovare soluzioni adeguate alle esigenze particolari di ogni bambino e ragazzo. I sempre più diffusi casi di bullismo, l’annoso e grave problema della dispersione scolastica, (che in alcune regioni d’Italia raggiunge tassi superiori al 20% degli alunni) e varie altre emergenze sono solo la punta di un più ampio iceberg di problematiche che la scuola potrà fronteggiare solo attraverso una rinnovata collaborazione con i genitori. Uno degli snodi centrali di questo discorso, che ne rappresenta sia la fonte che la possibile via d’uscita, è infatti quello dell’alleanza tra la scuola e le famiglie degli alunni.

Il tema dell’alleanza scuola-famiglia è uno di quegli argomenti che da tempo rappresentano una vera e propria sfida culturale ed organizzativa sia per gli operatori del settore scolastico che per le associazioni familiari. Anche in occasione della Conferenza Nazionale sulla Famiglia svoltasi a Roma il 28 e 29 settembre scorso, il tema educativo è stato uno dei punti maggiormente toccati. In particolare si è evidenziato quanto l’istruzione e la formazione dei bambini si collochi all’interno di quel complesso crocevia di rapporti e interazioni che caratterizza le relazioni tra le istituzioni scolastiche e i genitori.

Si tratta di un’opera mastodontica se consideriamo che gli alunni italiani (e quindi le loro famiglie) sono circa 8 milioni, di cui il 10% di nazionalità straniera, seguiti da circa 700mila insegnanti spalmati su 9mila istituti scolastici per complessivi 40mila plessi. Nei numeri innanzitutto la vastità dell’operazione da compiere. Per poter essere condotta in modo adeguato c’è bisogno innanzitutto di una grande lavoro formativo e culturale dei docenti, che li porti ad affinare una più ampia capacità educativa, non limitata al mero insegnamento delle discipline, ma capace di valorizzare e coinvolgere i mondi vitali degli alunni, a partire dal coinvolgimento attivo delle loro famiglie. Bisogna al contempo mettere in campo strategie e progettualità adeguate a stimolare ed accompagnare la partecipazione attiva delle famiglie alla vita della scuola, valorizzando i ruoli che la normativa vigente attribuisce ai genitori in seno agli organi di governance scolastica.

In questo percorso si inserisce un’importantissima iniziativa lanciata dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari con il sostegno delle Associazioni di genitori impegnate nelle scuole (Age, Agesc, etc). Il progetto si chiama Immischiati a Scuola, (http://scuola.immischiati.it/immischiati-a-scuola/) è stato avviato nello scorso anno scolastico e si sta diffondendo in diversi luoghi d’Italia. Esso sostiene la partecipazione attiva di un numero sempre più ampio di genitori negli organi di rappresentanza scolastica. Favorisce concretamente il dialogo tra i genitori e il collegio docenti, definisce le linee guida di una proposta educativa che trovi comunione tra famiglia e scuola e tenga sempre al centro il bene dei ragazzi.

E noi? Siamo immischiati nei percorsi scolastici dei nostri figli? Quanto tempo dedichiamo all’alleanza educativa con i loro insegnanti? Mettiamoci in gioco, scendiamo in campo, immischiamoci, consapevoli che per crescere veramente occorre farlo tutti insieme piccoli e grandi.




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