Adolescenza e solitudine

“Ho perso la mamma quando avevo tre anni, poi un giorno sono uscita dal mio isolamento”

adolescente

di Elisabetta Cafaro

Cosa succede nel cuore di un giovane adolescente quando le figure di riferimento essenziali vengono sottratte? Oggi la toccante testimonianza di Angela: “Scrivo questa lettera in lacrime. Non sono lacrime di dolore ma di una serenità ritrovata. Sono certa che mamma veglia su di me e su mio fratello”.

Mentre leggo la lettera che ho fra le mani mi viene in mente quell’antico proverbio che recita così: “Né carne e né pesce”. Un’espressione, forse poco felice, ma che mette in risalto senza troppi giri di parole, la crisi d’identità che avviene in quella fase della vita chiamata adolescenza e che è spesso caratterizzata da una disperata ricerca di senso. Tutto questo accomuna un po’ la maggior parte degli adolescenti, tuttavia ci sono delle situazioni limite che hanno cause molto profonde come quando nella vita di un ragazzo vengono a mancare le figure di riferimento essenziali. Il dolore si fa largo, si somma alla crisi d’identità e si trasforma spesso in silenzio, ribellione, disagio, isolamento. Di fronte a situazioni del genere nessuno può sentirsi indifferente, siamo tutti interpellati, soprattutto noi insegnanti. Per questo oggi ho deciso di proporvi la toccante testimonianza di Angela, una mia alunna, che fra non molto raggiungerà il sospirato traguardo della maggiore età.

“Ciao prof, volevo ringraziarla perché attraverso le sue parole, i vari confronti con altri giovani e la lettura degli articoli sul giornale Punto Famiglia ho superato una fase adolescenziale molto complessa e difficile. Una fase di cui non riuscivo neanche a parlare per paura di non essere accettata e di essere isolata.

Avevo nascosto la mia vita sotto un freddo velo di pietismo, ma quel giorno mi rivolsi a lei con le lacrime agli occhi. Forse non lo ricorda, ma lei mi invitò a parlare e mi disse che l’umiltà è fatta di verità e che niente è come sembra, anche quello che a volte ci appare bellissimo o bruttissimo, perché tutti abbiamo nel cuore dolori e paure da superare ed insieme si può, perché insieme si crea una catena d’amicizia e di solidarietà.

Io ho perso la mamma quando avevo tre anni. La mia mamma soffriva di una malattia che non gli avrebbe permesso di avere dei figli. Quando si è sposata con il mio papà entrambi erano a conoscenza di questo pericolo, ma come tutti i giovani, si sentivano forti ed erano certi che bastava essere innamorati per superare tutto. Invece qualche anno dopo il matrimonio arrivò la lieta notizia: era in attesa di due gemelli. Mamma era felicissima, anche se sapeva che quella gravidanza avrebbe messo a rischio la sua vita. La gioia di abbracciare me e mio fratello era più forte della paura di morire. Io e mio fratello siamo nati al settimo mese, e dopo pochi anni la mia mamma è morta. Trovavo ingiusta la sua morte. Mi sentivo abbandonata. Me ne facevo una colpa, mi chiedevo perché fosse capitato a me.

Le risposte non sono ancora arrivate, ma con il tempo ho imparato ad accettare la mia situazione. Spesso mi soffermo a contemplare la foto di mamma vestita da sposa. Quei particolari dell’abito che lei aveva disegnato e cucito con le sue mani. Voleva fosse unico. Unico come lei. Oggi in lacrime scrivo questa lettera. Non sono lacrime di dolore ma di una serenità ritrovata perché sono certa di avere accanto mamma che veglia giorno e notte su di me e su mio fratello e ci protegge da lassù.

Ringrazio il Signore di avere accanto Lucia, la nuova compagna di papà. Inizialmente non l’ho accettata ma oggi comprendo che si prende cura di me e di mio fratello e che ci vuole bene come se fossimo davvero i suoi figli. Per il futuro spero di avere ali forti e di volare in alto sicura nel cielo della vita”.

Angela




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8 risposte su ““Ho perso la mamma quando avevo tre anni, poi un giorno sono uscita dal mio isolamento””

La forza necessaria per affrontare un momento difficile come questo è difficile da esprimere… Non è semplice vivere in assenza di una figura di riferimento importante come una madre e con una sorta di senso di colpa dovuto alla propria nascita. Ciò che più conta è la forza di parlarne, di non sentirsi diversi o inferiori rispetto agli altri, di cercare confronto e sostegno nelle persone e nelle figure che sappiamo a noi più vicine, Dio compreso.

Ciao Angela ho letto,con le lacrime agli occhi questa emozionante lettera. Mi metto nei tuoi panni e capisco profondamente il dolore causato da una perdita dei propri genitori. Non c’è niente di più brutto.” Avere una persona tutti i giorni al proprio fianco e poi non vederla più, non poterla toccare”. In questi giorni anche a me è capitata una cosa brutta,non una morte ,ma una partenza. Una mia prozia,tanto cara,come una nonna,la scorsa domenica è partita per l’Argentina. Ci sono state intense ore di pianto ma alla fine ,tutti i parenti ci siamo rinforzati anche se non è stato facile,anzi,difficilissimo. Però purtroppo la vita continua,avanti ;anche se non la potrò vedere più,perchè lei è a Buenos Aires ,io ce l’ho sempre vicina a me e la guardo sempre attraverso videochiamate e foto.Purtroppo abbiamo tutte delle anime deboli ma che con l’aiuto di Dio dobbiamo cercare di rinforzarle perchè nella vita non ci sono le gioie ma anche i dolori. Angela sii sempre positiva e non ti preoccupare,perchè la tua mamma è sempre vicino a te,anche se non la vedi,che ti veglia. Ti abbraccio caramente. Ti auguro di ritrovare tutta la “felicità persa”.

Sei una ragazza molto “forte”. Ricorda tua madre è sempre vicino a te. E ti protegge sempre anche da un’altro mondo.. Sii sempre forte e impara ad andare avanti sempre, e non permettere a nessuno di renderti triste, perche tua madre starà sempre con te!

Ovviamente è brutto per un’adolescente perdere la propria madre. Tu hai dimostrato maturità e forza..
Tu non hai colpe di nessun genere ,tua madre vive in parte con te e con tuo fratello.
Non c’è nessuna parola che descriva il tuo dolore o altro,ma devi continuare a camminare con la testa sulle spalle,con la forza che hai e con il bene che ti da la tua famiglia.
Si vede che sei una ragazza in gamba e credimi,se sei riuscita nonostante tutto a rialzarti da questa brutta caduta ,riuscirai a fare tutto.
Auguri per tutto, e ricordati sempre che sei una persona forte e che nessuno potrà mai metterti i piedi in testa!

Angela sei una persona davvero molto forte,la tua storia mi ha toccato molto e spero riuscirai ad andare avanti. Sono sicura che tua mamma ti protegge dal cielo e che si prenderà cura di te e dei tuoi cari. Un abbraccio.

Penso che perdere un genitore sia e una cosa orribile io in questi anni ho perso i miei nonni e mia cugina di 28 anni sono stata malissimo e immagino questa cosa ha provato visto che il mio dolore e stato simile anche se meno doloroso rispetto al suo …..

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