Amoris laetitia

Il Papa: “La Chiesa italiana deve assimilare e sviluppare i contenuti e lo stile di Amoris laetitia”

Papa Francesco - L'esperienza della morte in famiglia

(Foto: giulio napolitano - Shutterstock.com)

a cura della Redazione

La famiglia è “l’antidoto più efficace all’individualismo dilagante”. Così il Santo Padre in un videomessaggio al simposio internazionale della Cei sul tema “Il vangelo dell’amore tra coscienza e norma”.

Non bisogna confondere “il primato della coscienza, che è sempre da rispettare”, con “l’autonomia esclusiva dell’individuo rispetto alle relazioni che vive”. Da questo rischio ha messo in guardia papa Francesco in un videomessaggio inviato al simposio internazionale sul tema “Il vangelo dell’amore tra coscienza e norma”, svoltosi a Roma sabato 11 novembre per iniziativa dell’ufficio per la pastorale familiare della Conferenza episcopale italiana.

Si tratta del terzo appuntamento — le precedenti due tappe si sono tenute nel maggio e nell’ottobre 2016 — che la Chiesa in Italia dedica alla riflessione e all’approfondimento teologico di Amoris laetitia.

Rivolgendosi ai partecipanti all’incontro il Pontefice ha ricordato che l’amore fra uomo e donna è “fermento della cultura dell’incontro e porta al mondo attuale un’iniezione di socialità”. Ecco perché la famiglia rappresenta oggi “l’antidoto più efficace all’individualismo dilagante”. Anche se, ha riconosciuto Francesco, “nel cammino dell’amore coniugale e della vita familiare ci sono situazioni che richiedono scelte ardue” e a volte “si presentano nodi concreti da affrontare con coscienza prudente da parte di ciascuno”. Del resto, ha aggiunto, “sappiamo bene che siamo chiamati a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle”.

Proprio approfondendo questo aspetto, il Papa ha citato un testo di Romano Guardini dal quale emerge che “nell’intimo di ciascuno vi è un luogo dove il Mistero si rivela e illumina la persona rendendola protagonista della sua storia”. La coscienza, anche alla luce di quanto affermato dal concilio Vaticano II, resta dunque il “nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli è solo con Dio”. Così al cristiano “spetta vigilare affinché in questa sorta di tabernacolo non manchi la grazia divina, che illumina e fortifica l’amore coniugale e la missione genitoriale”.

In conclusione il Pontefice ha auspicato che la Chiesa in Italia possa sempre più “assimilare e sviluppare i contenuti e lo stile di Amoris laetitia”, contribuendo alla “formazione degli animatori dei gruppi familiari” e sostenendo “il cammino di tante famiglie”.

I lavori aperti dal videomessaggio del Pontefice sono stati introdotti del cardinale arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, Gualtiero Bassetti, attuale presidente della Cei.  “L’Amoris laetitia – ha sottolineato il Cardinale – è un documento bellissimo, a tratti poetico, denso di significati e di implicazioni pastorali. Un testo che va letto e meditato con grande serenità, senza essere guidati da giudizi aprioristici e soprattutto senza essere influenzati da alcune interpretazioni epidermiche che si sono diffuse, nel corso del tempo, in un dibattito pubblico che, a volte, mi è parso prediligere il sensazionalismo all’autentica realtà dei fatti. Non è ovviamente mia intenzione darvi dei suggerimenti teologici su come impostare la vostra riflessione. Unicuique suum: a ciascuno il suo. La Chiesa cresce e si sviluppa, infatti, con l’annuncio gioioso del Vangelo, nel compiere le opere di Dio e con la corresponsabilità ecclesiale, ovvero con la comunione, l’integrazione e il discernimento tra i diversi carismi. Quello che mi preme sottolineare, oggi, sono dei semplici consigli pastorali che vogliono essere un incoraggiamento per un dialogo fecondo e proficuo”.

Per ascoltare il videomessaggio del Papa clicca QUI




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