Novità editoriale

Quarant’anni di aborti raccontati dalla voce di un obiettore

a cura della Redazione

“Indesiderate” si intitola così il nuovo libro di Andrea Mazzi, l’ingegnere modenese che, dal 2010, si rifiuta di pagare le tasse che finanziano gli aborti: “Non voglio finanziare la morte dei miei simili pagata con i miei soldi”.

“Credo che diventare mamma sia la cosa più bella di questo mondo ma io purtroppo ci ho rinunciato”. È la toccante testimonianza di Teresa, che porta ancora nel cuore l’ecografia del suo bambino mai nato e racconta il suo tormento. Poi c’è la storia di Rossella, che stava per recarsi ad abortire ma che ha deciso di tenere suo figlio, dopo aver visto una trasmissione in tv.

Sono sole due delle voci di questo libro, Indesiderate – Storie di ordinarie discriminazioni di donne e bambini in una società abortistascritto in occasione del 40° anniversario dell’introduzione della Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. L’autore è Andrea Mazzi, 45 anni, ingegnere modenese, padre di due figli, membro dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, e obiettore di coscienza alle spese militari ed abortive.

Dal 2010 Mazzi rifiuta di pagare la parte di tasse che finanziano gli aborti, ed è impegnato in ricorsi contro le cartelle esattoriali: “Non voglio finanziare — spiega — la morte dei miei simili pagata con i miei soldi”.

Il libro si propone come punto di riferimento non ideologico sull’aborto. Mazzi mette in luce, con esempi, i risultati dell’applicazione in alcuni casi, e della mancata applicazione in altri, dei principi della legge 194.

Un intero capitolo risponde alle domande tipiche che si pongono le gestanti in difficoltà. L’analisi sull’induzione all’aborto punta il dito contro il partner, ma anche sulle difficoltà di molte donne nel coniugare famiglia e lavoro.




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