27 novembre 2017

27 Novembre 2017

Tutta la vita

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,1-4)
In quel tempo, Gesù alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

Il commento

Vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine” (21,2). Gesù vede gli uni e gli altri, il suo sguardo non si ferma a ciò che appare, cioè alle persone ricche che, con una certa ostentazione, presentano la loro offerta in modo da farsi vedere. Nessuno nota quella povera vedova, neppure i discepoli. È Gesù che li chiama e insegna loro a non farsi ingannare dalle apparenze (21, 3-4). La vedova getta nel tesoro “due monetine”, ben poca cosa ad uno sguardo umano. Ma Gesù scruta il cuore e sa che quella donna ha dato tutto quello che possedeva, “tutto quello che aveva per vivere” (21,4). L’evangelista usa un’espressione più significativa: “Tutta la vita che aveva” [pánta tòn bíon òn eîchen]. Dare  tutto significa vivere con particolare generosità, mettendo a disposizione di Dio il nostro tempo, le capacità, le risorse … insomma, tutto ciò che siamo e abbiamo. Non basta ancora. Significa anche non pretendere di misurare i passi e le opere ma lasciare a Dio il potere di giudicare ogni cosa. Non basta. Significa anche permettere a Dio di prendere ciò che vuole e quando vuole. Questa scena evangelica da un lato indica un ideale impegnativo e scomodo, dall’altro ci invita a non legare la santità alle opere che siamo capaci di fare, a quelle che tutti vedono. La totalità non si vede e non si misura con la contabilità umana. Farsi santi significa vivere sotto lo sguardo di Dio, lasciandosi continuamente istruire e guidare dal suo Spirito di amore.

Padre santo, tante volte ho promesso di darti tutto ma ho sempre conservato una parte per me, un piccolo conto che serviva per le spese urgenti. Ho sempre avuto paura di rimanere privo di tutto, soprattutto non ti ho permesso di togliermi le cose, ho cercato di scegliere io i tempi e le modalità. Non ho mai accettato di rimanere senza la luce aspettando che fossi Tu a far sorgere l’alba di un giorno nuovo. Insegnami a donare la vita, goccia a goccia, in quelle piccole cose che nessuno vede. Amen.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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