30 novembre 2017

30 Novembre 2017

Quelli che non sanno niente

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 4,18-22)
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Il commento

Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini” (4,19). La grande avventura del Vangelo inizia sulla rive del lago di Tiberiade: Gesù passa e chiama i primi discepoli, si tratta di semplici pescatori. Il suo appello risuona con autorità: “Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono” (4,20). Ed è sorprendente perché Gesù non ha alcun titolo, il piccolo villaggio d’origine non è un buon biglietto da visita. E tuttavia, riesce a convincere anche i più riottosi. C’è da restare commossi dinanzi alla tempestiva e fiduciosa risposta dei primi due discepoli, quelli che resteranno con Lui fino alla fine. Pietro e Andrea non esitano un solo istante, non pongono domande né chiedono garanzie. Il loro eccomi è immediato. Ma restiamo stupiti anche dinanzi alla misericordia del Signore. Gesù sa bene che l’opera che egli deve compiere sfida i secoli. E tuttavia sceglie dei pescatori, persone umili, senza potere e senza alcuna formazione intellettuale. Avrebbe potuto cominciare dai potenti o dai filosofi, avrebbe potuto bussare alla porta dei ricchi. E invece sceglie di cominciare con i più poveri e disprezzati. Sant’Agostino scrive a questo proposito: “Per spingerci a disprezzare l’amicizia dei potenti, il Signore non ha scelto dei senatori ma dei pescatori”. E aggiunge: “Vieni, tu che sei povero, seguimi. Tu non hai niente, tu non sai niente, seguimi. Tu che sei povero e ignorante, seguimi” (Discorsi, 87, 10).

Contemplando questa scena comprendiamo ancora meglio la  nostra vocazione. Siamo tutti chiamati. Tutti apostoli. Nessuno deve tirarsi indietro. Chi si sente debole, non abbia paura. Colui che ci chiama donerà tutto ciò che serve per rispondere alla vocazione. Teresa di Lisieux non ha scelto il monastero per evitare la battaglia. Al contrario, vuole divenire “l’apostola degli apostoli con la preghiera e il sacrificio”. Ecco il suo più intimo desiderio: “percorrere la terra, predicare il tuo nome e piantare sul suolo infedele la tua Croce gloriosa” (Ms B, 3r). Oggi chiediamo la grazia di coltivare e custodire lo stesso desiderio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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