CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Contemplando Maria Vergine, la Madre del Redentore

1 Gennaio 2018

Santissima Madre di Dio

Oggi, primo giorno del nuovo anno, la Chiesa ci invita a fissare lo sguardo sulla Vergine. “Che cosa può temere la debolezza umana rivolgendosi a Maria?”: così recita lo stupendo passaggio di un’omelia di San Bernardo che don Silvio ci propone.

Cari amici,

il primo appuntamento del nuovo anno cade nella luminosa festa della maternità di Maria, a Lei vogliamo dunque dedicare le prime parole di questa bella avventura che oggi riprende il suo corso. Alla sua materna intercessione desidero affidare tutti i nostri lettori e in particolare quegli sposi che si trovano a vivere un tempo segnato da una particolare inquietudine.

All’inizio del nuovo anno poniamoci sotto la protezione di Maria, contempliamo il suo volto di Madre premurosa, scegliamola nuovamente come nostra compagna di viaggio e come speciale confidente nel cammino della vita. San Bernardo (1091-1153) è stato uno dei più grandi cantori di Maria. Nei suoi appassionati Sermoni sulla Vergine egli la presenta non solo come la Madre di Gesù, ma come la Donna che contribuisce a custodire l’unità tra l’umano e il divino, la Madre che ci sostiene nel cammino e ci aiuta a non smarrire la strada che conduce al Cielo. Vi consegno un passaggio particolarmente bello delle sue omelie:

“L’amore di Cristo ha trapassato l’anima della madre sua fino a punto da non lasciare alcuna parte del suo cuore priva di carità. È evidente che questa donna, benedetta fra tutte le donne, non potrà restare senza far nulla. Il suo posto è già pronto nella riconciliazione di cui parliamo. Poiché vicino al Mediatore che ci è stato dato occorre un mediatore, nessuno potrà esserlo più vantaggiosamente di Maria. Che cosa può temere la debolezza umana rivolgendosi a Maria? In lei, nulla di austero o che faccia paura, ma solo la soavità. A tutti apre le braccia misericordiose, affinché tutti, senza eccezione ricevano la sua pienezza: il  prigioniero il suo riscatto, il malato la guarigione, l’afflitto la consolazione, il colpevole il perdono, il giusto la grazia, l’angelo la gioia, tutta la Trinità, infine, la gloria; e la persona del Figlio, la sostanza della carne umana […]

Se si scatenano contro di te i venti della tentazione, se ti senti sospinto verso gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se le onde dell’orgoglio, dell’invidia, delle ambizioni, della maldicenza ti assalgono, guarda la stella, invoca Maria. Se la collera, l’avarizia, l’amore dei piaceri mettono in pericolo la navicella del tuo spirito, guarda Maria. Se l’orrore per l’enormità del tuo peccato, il turbamento della coscienza, il terrore del giudizio di Dio stanno per trascinarti negli abissi della tristezza e della disperazione, pensa a Maria.

In tutti i pericoli, in ogni angoscia e perplessità, pensa a Maria, invoca Maria. Sia essa sempre nel tuo cuore e sulle tue labbra: e per ottenere l’aiuto delle sue preghiere, cerca sempre di imitare la sua vita. Seguendola non cadrai; pregandola, non dispererai; pensando a lei, non sbaglierai; se essa ti sostiene, non cadrai; con la sua guida non ti stancherai. Con la sua protezione, arriverai in porto”.

Sulle orme dei santi che hanno teneramente amato la Vergine Maria, e che hanno sperimentato la sua protezione, vogliamo camminare anche noi. Ringraziamo la nostra Madre celeste per tutte le grazie che abbiamo ricevuto e, con fiducia, pensando all’anno che oggi inizia, chiediamole di custodire la fede. In fondo, è di questo abbiamo bisogno per affrontare la vita. Vi abbraccio e vi saluto con affetto.

don Silvio

 




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