21 gennaio 2018

21 Gennaio 2018

Si esce di notte

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Il commento

Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini” (1,17). Gesù gioca a carte scoperte. Fin dall’inizio. Ai primi discepoli non promette gloria e onori ma responsabilità e fatica: lo stare con Lui è motivo di gioia ma comporta anche la disponibilità a collaborare con Lui per dare un volto nuovo all’umanità. Chi desidera la gioia, deve anche accettare la fatica. Non si dice di sì a Dio, coltivando l’illusione che tutto sia facile. Il sì a Dio, il sì alla vita, il sì all’amore… ogni sì comporta sempre una precisa responsabilità. Ma ogni fatica deve essere accolta e vissuta a partire e nella luce di quella chiamata che ha rallegrato il nostro cuore. Se venisse a mancare la gioia che deriva dallo stare con Gesù, gli impegni della vita finirebbero per diventare pesanti fardelli, impossibili da portare.

La vocazione del pescatore è ben diversa da quella del pastore. Quest’ultimo è chiamato a custodire il gregge, al massimo deve mettersi alla ricerca della pecora perduta. Il pescatore, invece, deve uscire di notte e gettare la rete per trovare i pesci. È un’immagine che dà un’impronta più missionaria al ministero che Gesù affida ai discepoli e, tramite loro, a tutta la Chiesa. Papa Giovanni racconta che una sera, quand’era vescovo a Istanbul, vide dalla sua stanza il mare rischiarato da tante luci. Pensava ad una particolare festa dei musulmani. Gli dissero che si trattava dei pescatori che uscivano di notte E lui commenta: si esce di notte per pescare, si esce sempre, non importa se piove o se il cielo è rischiarato dalle stelle. Nella notte di Natale 1886, quella che segna il momento decisivo della sua conversione, Teresa di Lisieux percepisce con chiarezza di essere chiamata a diventare pescatore di uomini. Usa un’immagine certamente audace per un’adolescente. Alla sua intercessione affidiamo i tanti giovani che, sia pure confusamente, sentono la chiamata a diventare apostoli del Vangelo: che sappiano rispondere con generosità, imparando a cercare non quello che piace ma quello che costruisce il Regno.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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