13 febbraio 2018

13 Febbraio 2018

Restare umili discepoli

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 8,14-21)
In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un solo pane. Allora Gesù li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!». Ma quelli discutevano fra loro perché non avevano pane. Si accorse di questo e disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici». «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette». E disse loro: «Non comprendete ancora?».

Il commento

I discepoli “discutevano [dieloghízontofra loro perché non avevano pane” (8,16). Gesù tronca il dialogo con i farisei e si dirige verso l’altra riva (8,13). Come se volesse allontanarsi dai conflitti. Si ritrova sulla barca solo con i discepoli ma scopre che anche gli amici più fidati, anche loro che lo avevano seguito in tutta sincerità, non sono in perfetta sintonia con Lui, non comprendono le sue parole, danno spazio a discussioni inutili. Quello che accade è forse un evento di scarsa importanza ma offre a Gesù la possibilità di dare un insegnamento che assume i tratti di un duro e circostanziato rimprovero: “Non capite ancora e non comprendete? Avete il cuore indurito?” (8,17).  Sono sette le domande che Gesù pone ai discepoli, e sono tutte domande cariche di amarezza perché rivelano l’esistenza di una radicale distanza tra l’insegnamento del Maestro e l’effettiva comprensione dei discepoli. L’intimità e la condivisione non bastano per colmare il divario, le parole e i gesti di Gesù non sempre sono compresi e valutati nella giusta luce. Vediamo qui la fatica di seguire il Maestro e di accogliere la sua rivelazione.

È la stessa fatica che facciamo anche noi. I gesti e le parole che Dio semina nella nostra vita sono sempre più grandi di quello che noi possiamo comprendere. I nostri occhi sono fatti per vedere ciò che appare, la ragione è capace di misurare solo la realtà visibile. Gesù invita a guardare oltre, il miracolo del pane che egli ha compiuto nasconde un dono assai più grande di quello che appare a prima vista. Nelle cose visibili Dio semina una parola che lascia intravedere il mistero. Lo stesso Gesù appare agli occhi dei discepoli come un profeta, in realtà egli è molto di più… Le domande di Gesù lasciano intravedere l’umanissima delusione del Maestro ma racchiudono anche la speranza che il suo insegnamento trovi accoglienza. Non comprendere la Parola che Dio vuole donare è certamente un limite ma la vera tentazione è quella di chi pretende di capire tutto con la propria ragione. Oggi chiediamo la grazia di essere e restare umili discepoli che si lasciano istruire.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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