21 febbraio 2018

21 Febbraio 2018

Un profeta disarmato

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 11,29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Il commento

Non sarà dato alcun segnose non il segno di Giona” (11,29). Un gruppo non precisato di persone – secondo Marco e Matteo si tratta dei farisei – chiede a Gesù un ulteriore “segno dal cielo” (11,16), un segno capace di eliminare ogni dubbio. A giudizio del Nazareno questa richiesta è malvagia, non può e non deve essere accolta. Per questo, dopo aver manifestato in tanti modi la potenza di Dio, annuncia con autorità che l’unico segno che d’ora in poi sarà dato ad Israele è quello di Giona, uno dei profeti della prima alleanza, l’icona della misericordia di Dio che vuole dare a tutti i popoli la salvezza, anche agli abitanti di Ninive, capitale dell’Assiria, un Paese che aveva duramente avversato e umiliato Israele. Dio manda il profeta presso questo popolo, non per annunciare la condanna ma per invitare alla conversione. Ad essere precisi, Giona si reca proprio per condannare e difatti annuncia l’ormai prossima distruzione della città, segno della giusta vendetta di Dio. In realtà, contro le sue previsioni, la sua parola trova accoglienza presso i Niniviti e Dio manifesta tutta la sua misericordia.

Proponendo questa antica figura profetica – la cui vicenda non appartiene alla storia ma al racconto didattico – Gesù annuncia che la sua predicazione si muove nel solco di quella stessa esperienza e vuole dare a tutti i popoli la possibilità di ricevere la parola della salvezza. Come Giona, Gesù si presenta come un profeta disarmato che pone la sua unica forza nella parola che semina con abbondanza. Assumendo questa icona biblica, non solo annuncia la missione universale che raggiungerà ogni popolo ma intende anche paragonare la sua generazione ad un popolo pagano, un popolo che crede di camminare nelle vie di Dio ma che in realtà non accoglie la parola di salvezza che Dio vuole donare. Nonostante l’ostinata incredulità, Dio offre a Israele una salvezza che non passa attraverso i grandi miracoli ma la parola mite della testimonianza. Oggi chiediamo la grazia di essere tra coloro che accolgono con docilità la parola che ogni giorno il buon Dio semina nella nostra vita.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.