22 febbraio 2018

22 Febbraio 2018

Tu sei Pietro

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 16,13-19)
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Il commento

Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (16,18). L’apostolo Pietro negli scritti del NT ha un oggettivo primato, un ruolo di primo piano. Non solo a causa del suo carattere, irruente e impulsivo, sincero e generoso, ma per una speciale grazia che viene dall’alto, come appare chiaramente nelle parole che Gesù gli rivolge (16,17). La scena evangelica segna un passaggio importante e decisivo nell’esperienza degli apostoli. Il Nazareno chiama Simone con un nuovo nome: Kefa, cioè roccia. È un nome coniato apposta per lui, per sottolineare il ministero che egli deve svolgere nella comunità ecclesiale. Un nome che ha un sapore biblico: è Dio, infatti, la roccia (Sal 17,3) ed è Cristo Gesù la pietra angolare della casa che Dio edifica lungo i secoli (Mt 21,42). L’apostolo Pietro è chiamato a tradurre nella storia quel ruolo che di sua natura appartiene esclusivamente a Dio. Il suo ministero essenziale è quello di riconoscere in Gesù il Cristo, il Dio inaccessibile e glorioso nel Profeta di Nazaret. Pietro ha il compito di scrutare e discernere la presenza di Dio nella storia umana. Ministero sublime e tremendo. Nella storia così spesso caotica, ricca di segni contrastanti, Dio è sempre all’opera, parla e agisce attraverso uomini e donne che si lasciano guidare dal suo Spirito. Distinguere la sua voce tra mille altre, annunciare la sua Parola è assolutamente essenziale per restare aggrappati all’origine e non smarrire la strada che conduce all’eterna gioia.

In un’epoca segnata da grandi conflitti ecclesiali, santa Caterina da Siena scriveva così a Papa Urbano VI: “…siamo tutti a te disponibili, decisi per questo a spendere ogni nostra energia fino alla morte. Ti sosteniamo con l’arma divina della preghiera e ci impegniamo a seminare, ad annunciare la Verità dovunque piacerà alla dolce volontà e a te. […] Io voglio dare il mio sangue e la vita mia, e voglio spremere le mio ossa fino alle midolla per la Chiesa”. Oggi chiediamo lo stesso amore per l’unità e la stessa interiore disponibilità a servire la Chiesa.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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