CORRISPONDENZA FAMILIARE

di don Silvio Longobardi

Quando l’amore finisce, lettera ad una fidanzata

19 Marzo 2018

Se l’esile filo dell’amore si spezza il dolore della fine di una storia può impedire di guardare il cielo stellato. Don Silvio: “La pedagogia di Dio non è fatta solo di parole consolanti e gesti di tenerezza ma anche di esperienze dolorose, se la croce salva il mondo, fuggire dinanzi alla croce significa perdere l’appuntamento con Dio”.

Cara Francesca,
la vita riserva passaggi difficili e sentieri oscuri, vi sono momenti in cui davvero non sappiamo più cosa fare e dove andare, come chi si trova all’improvviso in un deserto senza strade. Non temere. Ricordati che Dio ha condotto Israele nel deserto per fare alleanza con lui. La pedagogia di Dio non è fatta solo di parole consolanti e gesti di tenerezza ma anche di esperienze dolorose, se la croce salva il mondo, fuggire dinanzi alla croce significa perdere l’appuntamento con Dio.

Sono diversi anni che ci conosciamo e ho sempre cercato di accompagnare il vostro cammino, dandovi tutto il cibo necessario, come oggi ricorda il Vangelo. Ho raccolto la fatica e le lacrime. Mi sono preoccupato di rimettere insieme i pezzi quando l’esile filo dell’amore era stato spezzato. Ho sempre creduto e dato credito alla buona volontà. Ma negli ultimi mesi mi sono accorto che l’amore stava perdendo quota, invece di dare le ali per volare, iniziava ad apparire come un peso che impediva a ciascuno di svolgere la sua vita, come un ingombro che toglie la giusta visuale del cammino. Per motivi diversi ciascuno di voi si sentiva impoverito dall’altro. Se l’amore non è più un’alleanza che ci fa guardare verso l’oltre e verso l’alto, diviene un gioco di sentimenti in cui ciascuno cerca solo se stesso. Ed è quello che vivono tante coppie di sposi.

  • Non l’amore che fa della vita una bella avventura,
  • non l’amore che s’incontra con la fede,
  • non l’amore che aiuta a sognare cose grandi (perché in due siamo più forti),
  • non l’amore che sfida la storia (con un po’ di ingenua ma legittima presunzione)

ma:

  • l’amore che calcola e gioca al risparmio,
  • l’amore che chiude la coppia in una casa,
  • l’amore che diventa un condominio in cui ciascuno rispetta l’altro ma pretende anche di avere la sua libertà.

Non è una bella prospettiva, sa di stantio prima ancora di cominciare. Hai fatto bene a chiedere quale progetto di vita volevate perseguire. Non si tratta di definire le scelte ma di avere un quadro comune di riferimento. È possibile che all’inizio di un cammino nuziale non ci sia ancora un progetto condiviso e/o che le divergenze sono ancora abbastanza ampie. Ma se questo avviene a distanza di alcuni anni di fidanzamento… allora è preoccupante. Gibran, un poeta libanese vissuto tra Otto e Novecento, descrive l’esperienza amorosa in questi termini: “Quando l’amore vi chiama, seguitelo, anche se ha vie ripide e dure. / E quando dalle ali ne sarete avvolti, / abbandonatevi a lui anche se, /chiusa tra le penne, / la lama vi potrà ferire. (…) / Poiché, come l’amore vi incorona, /così vi crocefigge, e come vi matura, così vi poterà”. Se manca questa disponibilità a soffrire con e per l’altro, meglio rinunciare prima ancora di cominciare.

Il Signore guidi i tuoi passi in questo tempo di oscurità. Ricorda che quando il cielo si oscura, viene la pioggia che feconda la terra e quando si fa buio … appaiono le stelle. Ti auguro di vederne molte. Ti benedico.

don Silvio




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1 risposta su “Quando l’amore finisce, lettera ad una fidanzata”

Caro don Silvio, grazie per la lettera; parlerò il 13 aprile p.v. in un corso prematrimoniale su: “La preghiera nel tempo del fidanzamento”, potresti indicarmi una coppia di fidanzati disponibile a dare la loro testimonianza sul tema sopraindicato. Grazie di cuore ed auguri di Buona Pasqua, di pace e gioia nel Signore risorto, Carmine De Angelis, (360269655). P.S.: da 12 anni sono cappellano H a sorrento

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