Terrorismo

Arnaud Beltrame, un eroe cristiano

a cura della Redazione

Si chiama Arnaud Beltrame l’ennesima vittima della furia del terrorismo di matrice islamica. Non solo un nome, ma una storia interrotta bruscamente come tante altre. Intanto nella Domenica delle Palme, cristiani e mussulmani hanno pregato fianco a fianco. Il Vescovo di Carcassonne: “I mercanti di odio non vinceranno!”.

Sono da poco passate le 11.15 di venerdì 23 marzo, quando il gendarme Arnaud Beltrame, riesce a convincere il terrorista islamico che tiene prigioniere alcune persone in un supermercato di Trebes, a una decina di chilometri da Carcassonne in Francia, a lasciare libera una donna. In cambio si offre a lui come ostaggio.

Il gendarme parla al terrorista con calma, cerca di tranquillizzarlo mentre lui, 26enne marocchino, impazzito brandisce un’arma. Eppure né il suo addestramento, né il suo buon cuore riusciranno a salvargli la vita.

Il luogotenente-colonnello di gendarmeria Arnaud Beltrame morirà sabato mattina a seguito delle ferite ricevute dall’assassino jihadista dell’Aude, la sera prima.

Un’altra storia soffocata da una furia assassina immotivata e ingiustificata. Un’altra vittima da aggiungere ad un elenco troppo lungo ormai.

Da due anni Arnaud si preparava a celebrare il sacramento del matrimonio con la sua fidanzata Marielle, con la benedizione di padre Jean-Baptiste, uno dei canonici dell’abbazia di Lagrasse (Aude).

Nato in una famiglia poco praticante, da poco Arnaud aveva conosciuto la fede in Gesù Cristo e aveva sperimentato una vera e propria conversione del cuore. Si sarebbe sposato il prossimo 9 giugno con la fidanzata Marielle.

Di lui scrive padre Jean-Baptiste: “Mi sembra che solo la sua fede possa spiegare la follia di questo sacrificio, che gli merita oggi l’ammirazione di tutti. Egli sapeva, come ci ha detto Gesù, che «non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Sapeva che, se la sua vita cominciava ad appartenere a Marielle, essa era pure di Dio, della Francia, dei suoi fratelli in pericolo di morte. Io credo che solo una fede cristiana animata dalla carità potesse domandargli questo sacrificio sovrumano”.

“Esprimo la mia tristezza e affido alla misericordia di Dio le persone che hanno perso la vita, associandomi con la preghiera al dolore dei loro parenti. In particolare, accolgo con favore l’atto generoso ed eroico del tenente colonnello Arnaud Beltrame che ha dato la sua vita per proteggere le persone“. Così si è espresso invece papa Francesco in un telegramma di cordoglio inviato a monsignor Alain Planet, vescovo di Carcassonne e Narbonne.

Intanto nella Domenica delle Palme hanno pregato insieme cristiani e musulmani, fianco a fianco. C’erano i parenti delle quattro vittime dell’attentato e c’erano anche gli imam della comunità musulmana. “La vostra presenza ci dice che i mercanti di odio non vinceranno”, ha insistito il Vescovo di Carcassonne. Uscendo dalla chiesa, l’imam della moschea di Carcassonne, Mohamed Belmihoub, ha detto: “La comunità musulmana è pugnalata, l’Islam è pugnalato da persone che usano i simboli cari al nostro cuore: Allah Akbar è un simbolo del culto di Dio, significa che Dio è più grande dell’odio”.

“Siamo sconvolti”, ha proseguito, aggiungendo che con la sua presenza ha voluto “dimostrare che la Francia è la madre di tutti. Siamo parte di questa nazione, una Francia multicolore e multiconfessionale. C’è bisogno che tutti se lo mettano in testa: siamo condannati a vivere insieme e combattere queste pecore perdute”.

La cerimonia di omaggio nazionale al tenente-colonnello Beltrame si terrà mercoledì alle 11.30 nel complesso napoleonico degli Invalides a Parigi. All’evento, aperto al pubblico, saranno presenti anche i famigliari dell’agente. Il presidente, Emmanuel Macron, pronuncerà un elogio funebre.




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