La Madonna dell’Umiltà

“Prof cosa si fa oggi?”

Interno della Basilica della Madonna dell'Umiltà

di Elisabetta Cafaro

Ho proposto ai miei ragazzi un viaggio di esplorazione nei luoghi dove l’amore si rivela attraverso il mistero. Cosa hanno portato a casa? La meraviglia di un insegnamento che diventa concreta esperienza di fede.

È primavera, la stagione nella quale tutti desideriamo uscire all’aperto per gioire del primo sole caldo. L’anima è inebriata dall’ebbrezza profumata dell’estate che è alle porte. In questo sabato mattina di metà aprile, il vento muove fili invisibili, unendo le onde, i capelli, i pensieri. Cammino ancora un po’ assonnata, mentre osservo le strade di Pistoia che si abbelliscono con gli sfarzosi stand del mercato settimanale. Mille colori animano la vita dei borghi, rendendo più allegra, festosa e movimentata la città.

Arrivo a scuola carica di voglia di dire e di fare. La classe “Idbe del Pacinotti” fa parte del nuovo biennio che si cura di formare esperti/e estetiste e parrucchiere. Prof cosa si fa oggi?” La voce squillante di Alessia interrompe i miei pensieri. L’ora di religione porta con sé desideri, attese, ricerca, ma anche tanta voglia di “fare”, di stare insieme, per ritrovarci come gruppo.

Come nelle battaglie patteggiamo: si farà prima una breve lezione e poi usciamo. Accettano. Il sabato mattina arrivano puntuali alle otto, con tanta voglia non solo di sapere cosa si fa oggi, ma anche di ricevere un sorriso, una carezza e magari di mangiare la schiacciata ripiena. Faccio l’appello, Chiara, una mia alunna mi aiuta. Ci sono tutte “le ragazze ribelli”, anticonformiste, libere e lontane dai pesi sociali che spesso logorano. Quest’ora è molto attesa ed io ne sono felice.

Ed eccoci insieme, desiderose di condividere una nuova esperienza mentre ci avviamo sulla “via della Madonna” così chiamata perché lungo la strada è situata la maestosa Basilica della Madonna dell’Umiltà, dedicata alla Vergine Maria.

La sua importanza architettonica è dovuta alla cupola cinquecentesca realizzata da Giorgio Vasari, alta 59 metri. La Basilica è uno degli edifici che sotto il profilo architettonico, urbanistico e religioso maggiormente si identifica con la storia e l’immagine di Pistoia.

L’interno è ricco di opere d’arte che ornano ognuno dei sei altari posti attorno all’ampio vano circolare su cui si imposta la cupola e il presbiterio ideato dal pistoiese Jacopo Lafri; il severo vestibolo, che occupa lo spazio su cui un tempo sorgeva la chiesetta medioevale è arricchito da grandi riquadri ad affresco a partire dal 1720.

Entriamo in silenzio. Ci accoglie il dolce sguardo della Madonna e Padre Pierluigi che ci spiega il perché la Vergine nell’iconografia è seduta a terra con il bambino e non sul trono. Gli ordini mendicanti volevano che nella figura di Maria si vedesse l’umiltà per essere a livello della gente.

L’emozione più grande che cattura l’interessa di noi tutte è la storia di questo quadro miracoloso. Una storia che inizia proprio un sabato mattina, precisamente il 17 luglio 1490, mentre il sacerdote Tommaso Bennati celebrava la Messa all’altare della Madonna. Al chiarore di un raggio di sole si vedono trasudare dalla fronte dell’immagine alcune gocce color vermiglio che scendono fino ai piedi della Vergine, segnando una larga striscia. Questo sudore dura per più settimane e mesi e le sue tracce sono tuttora visibili.

L’autenticità del miracolo, ci spiega ancora padre Pierluigi, dopo accurati esami, è confermata dal Vescovo, Niccolò Pandolfini. L’entusiasmo e la devozione popolare verso la Madonna dell’Umiltà crescono a dismisura, tanto che subito si sentì la necessità di provvedere ad un ampliamento della chiesa per contenere le folle dei fedeli che accorrevano da tutte le parti.

Nella chiesa c’è poi un altare dove è posta l’immagine di Santa Teresina del Bambino Gesù. Il suo volto bellissimo e il suo sguardo sono un richiamo, un invito alla preghiera, da lei impariamo che il vero umile non è mai sicuro delle sue virtù, e che per essere felici non dobbiamo guardare a noi stessi. A questa giovane suora consegniamo le nostre preghiere e il nostro cammino.

L’aria primaverile vibra sulla nostra voglia rabbiosa di tutto, guardiamo a Maria come la nostra Madre e ci lasciamo guardare da lei che ci ama per imparare a essere più umili e anche più coraggiosi nel seguire la Parola di Dio, per accogliere il tenero abbraccio del suo figlio Gesù, un abbraccio che ci dà vita, speranza e pace.

Rientriamo a scuola contente perché abbiamo sperimentato nel cuore la gioia che tutto è un miracolo, basta solo vedere il comune in modo poco comune.

 




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1 risposta su ““Prof cosa si fa oggi?””

La fede è qualcosa che nasce dentro di noi e che cresce insieme al nostro spirito. Questo seme viene curato anche grazie a miracoli simili, fino a diventare una pianta radicata nei nostri cuori. Esperienze di questo genere ci fanno crescere e star bene.

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