10 giugno 2018

10 Giugno 2018

L’ombra del dubbio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,20-35)
In quel tempo Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: “È fuori di sé”. Gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni”. Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: “Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito. Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa. In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna”. Poiché dicevano: “È posseduto da uno spirito impuro”. Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: “Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre”.

Il commento

Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni” (3,22). I protagonisti di questa scena sono gli scribi, il Vangelo dice che vengono da Gerusalemme – sono dunque inviati dalle massime autorità religiose del Paese – per aprire gli occhi della gente, per far comprendere che il Rabbì della Galilea è un abile truffatore. Gli scribi rappresentano una classe sociale influente, gli intellettuali dell’epoca, sono quelli che conoscono la Legge e la sanno interpretare, si presentano come maestri, tali appaiono agli occhi della gente e tali credono di essere. Il loro giudizio perciò non poteva essere ignorato, al contrario esercitava una grande influenza. I miracoli che Gesù compie hanno generato un ampio consenso, la gente accorre con fiducia. Non pochi pensano che, visti i segni che egli compie, è proprio lui il Messia che Dio ha promesso. Preoccupati di questo consenso popolare, gli scribi entrano sulla scena con tutto il peso della loro autorità per squalificare Gesù. Il Vangelo non dice che discutono con Lui, appartengono a quella categorie di persone che non hanno bisogno di capire, sanno già tutto. Proprio come certi intellettuali di oggi. Nelle loro parole non c’è alcun esercizio di diplomazia, dipingono Gesù come un imbroglione. Non possono nascondere i prodigi perché sono sotto gli occhi di tutti. Ma possono gettare l’ombra del dubbio e far pensare che Gesù agisce in nome e per conto di Beelzebul, il principe delle tenebre. Ai loro occhi i miracoli sono come specchietti per le allodole, oggi diremmo che sono una pubblicità ingannevole. Egli cerca di attirare consenso per poi dominare con maggiore facilità, usa il nome di Dio ma è solo una maschera.

Questo Vangelo apparentemente sembra lontano dal nostro modo di vivere. Ma se rileggiamo con maggiore sincerità la nostra vita, ci accorgiamo che non poche volte abbiamo seminato dubbi e offuscato il bene fatto dagli altri, abbiamo generato o alimentato diffidenza e chiusura. Oggi chiediamo la grazia di riconoscere i profeti di Dio e di collaborare con loro.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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