Adolescenti Adolescenti a rischio, ma in Italia è cambiata soprattutto la famiglia Autore articolo Di PUNTO FAMIGLIA Data dell'articolo 20 Giugno 2018 Nessun commento su Adolescenti a rischio, ma in Italia è cambiata soprattutto la famiglia a cura della Redazione Le abitudini disfunzionali sono sempre più diffuse tra gli adolescenti, ma a ben guardare è lo scenario familiare ad essere sensibilmente cambiato. È quanto emerge da una ricerca sugli stili di vita giovanili realizzata nelle scuole di Pavia. Il 18.6% degli intervistati non vive con il padre. Non si piacciono mai, sono sempre più attirati da comportamenti estremi, vivono attaccati al cellulare, mangiano per sentirsi meno tristi e qualcuno si provoca dolore fisico volontariamente. È la fotografia del mondo adolescenziale che arriva da una ricerca sugli stili di vita giovanili realizzata nelle scuole di Pavia. Sono le ragazze le più compulsive rispetto allo smartphone, il 63% lo utilizza in ogni momento libero contro il 34% dei maschi. Ma se le femmine chattano, i ragazzi (27%) giocano ai videogames, e queste attività occupano entrambi i sessi per più di due ore al giorno. L’utilizzo dei social cresce con il passaggio dalla scuola di primo grado agli istituti di secondo grado e questo passaggio comporta cambiamenti importanti nei ragazzi che, ad esempio, diminuiscono l’attività sportiva, ma anche il leggere, disegnare e suonare. Dunque sembra che crescendo le ragazze (21%) non pratichino più nessuno sport e i maschi (43%) non leggano mai. L’80% non frequenta nessuna associazione giovanile, secondo i dati della ricerca, condotta in 3 istituti di primo grado, per un totale di 682 ragazzi, e 5 scuole di secondo grado, 4.546 studenti, a Pavia da alcune associazioni (Semi di Melo, Fondazione Exodus, Casa del Giovane, guidata da Simone Feder, in prima linea sui temi NoSlot). Ed è appunto sulle ‘abitudini disfunzionali’ dei ragazzi che la ricerca punta il dito rilevando, ad esempio, come nel passaggio dalla scuola media a quella superiore mentre la spesa per il gioco alle slot machine o l’acquisto di gratta e vinci resta invariato e riguarda circa il 15% del campione, cresce la spesa per le sigarette, l’alcol e gli stupefacenti. Il 31% dei ragazzi non ha una paghetta settimanale ma riceve quello che chiede, mentre il 22% dichiara di ricevere tra gli 11 e i 30 euro a settimana. Il 45.57% dei maschi/e il 39.7% delle femmine utilizza questi soldi per comprare alcol, il 20.14% dei maschi e il 7.95% delle femmine per comprare cannabinoidi. C’è poi un 11% dei maschi e circa 3% delle ragazze che acquistano cocaina, eroina o altre sostanze stupefacenti. La ricerca sottolinea come la consapevolezza dei rischi di dipendenza da sostanze e da gioco d’azzardo sia buona tra i ragazzi anche se ‘’ci sono ancora preoccupanti incertezze di alcuni’’. Un dato significativo rileva come il 59% degli intervistati ha utilizzato per la prima volta un gratta e vinci insieme ai genitori. Lo spaccato familiare degli intervistati dice molto del nuovo tipo di famiglia che si è andata delineando negli anni in Italia: il 18.6% non vive con il padre, il 3.2% non vive con la madre, il 14.4% vive con almeno un parente che non è il genitore, il 7.7% vive con un genitore acquisito e 1.4% non vive con i genitori. Infine è l’immagine corporea di sé a spiegare molto dei ragazzi: il 41% si dice insoddisfatto del suo corpo (53% delle femmine e il 25% dei maschi); il 50% cambierebbe qualcosa per piacere agli altri (53% delle femmine e 45% dei maschi), il 49% ha fatto una dieta di sua iniziativa e il 24% si ‘è procurato dolore fisico volontariamente (29% femmine, 18% maschi). Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia Cari lettori di Punto Famiglia, stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11). CONTINUA A LEGGERE Tag adolescenza ANNUNCIO ANNUNCIO Lascia un commento Annulla rispostaIl tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *Commento Nome * Email * Sito web Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy. Ho letto e accettato la Privacy Policy * Ti potrebbe interessare: Il papa scrive una lettera per la Pasqua ai cattolici in Terrasanta Alessandro D’Avenia: la violenza della pornografia consuma i nostri ragazzi Violenza di genere in adolescenza: cosa svela un’indagine di Save The Children Istituzioni, Chiesa, associazioni, imprese: a Napoli insieme per la natalità “Senza la prudenza è un attimo sbagliare strada”. Così il Papa all’udienza Papa Francesco: “I santi non sono eccezioni dell’umanità o una ristretta cerchia di campioni” “L’eutanasia non è la soluzione”: un libro con cinquanta domande e risposte Papa Francesco: “Non si può parlare con una persona ammalata di superbia” Federazione “One of us” a Bruxelles, per ricordare valore della vita dal concepimento “I giovani e la fede”: presentata all’ateneo Santa Croce un’indagine internazionale su otto paesi