Utero in affitto

“Caro Cristiano, perché non fare un figlio naturalmente invece di andare a comprarlo?”

Cristiano Ronaldo

di Ida Giangrande

Cristiano Ronaldo e i suoi figli nuovi di zecca ottenuti grazie all’utero in affitto: una paternità voluta o una maternità rubata?

Eva e Mateo sono due gemelli figli del fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo. Fin qui niente di strano, non fosse per il fatto che pur di averli, il campione li ha acquistati attraverso la surrogazione di maternità. Pratica alla quale Ronaldo non è nuovo visto che ci è già passato in precedenza.

In buona sostanza le cose sono andate più o meno così: Cristiano Ronaldo, ormai calciatore miliardario, ha commissionato due bambini affittando un utero che fino a qualche tempo fa, forse, avremmo chiamato mamma. È ricco e può permettersi tutto, direbbe qualcuno, ma nel mio mondo, in quello in cui vorrei allevare le mie bambine, le persone, i figli e le donne non sono in vendita.

Tuttavia la mia sta diventando sempre di più un visione retrograda e integralista del mondo e della vita, ma se un super campione regolarmente fidanzato, volendo dei figli, pensa bene di ordinarli come un pacco da ritirare al tempo stabilito, tutto regolare, all’avanguardia secondo qualche benpensante. Permettete una domanda? Perché non fare un figlio diciamo all’antica come qualsiasi altro uomo che ama la sua compagna e che la vorrebbe come madre dei suoi figli? Da donna e da madre mi chiedo: come può una fidanzata, una donna innamorata accettare una cosa come questa? Lo chiedo a me, a voi e alla fidanzata di Cristiano, la signora Georgina Rodriguez.

E cosa si sa della surrogata? A parte il fatto che il signor Ronaldo andrà a ritirare i bambini negli Stati Uniti, niente di più. Eppure il mercato delle surrogate, ci dice che la GPA (Gestazione per altri) sta assumendo sempre di più i contorni di un vero e proprio schiavismo. In un suo recente studio Sheela Saravanan, che ha lavorato anche presso l’Università di Göttingen, in Germania, e autrice del libro A Transnational Feminist View of Surrogacy Biomarkets in India (2018) apre una porta sullo scenario delirante delle madri surrogate in India appunto.

Se il Paese è diventato oggi una delle mete preferite dai committenti intenzionali è perché qui “le madri surrogate non hanno assolutamente alcun diritto sul bambino che portano in grembo, nemmeno sul loro proprio corpo per tutta la gravidanza”, spiega la Saravanan. Le donne sono scelte preferibilmente tra i ceti più poveri della società. Come mai? Perché portare avanti una gravidanza e vendere il proprio figlio in India può portare introiti di 3.500 euro per gravidanza, se gemellare il compenso sale a 7.000 euro. Cifre che in questa zona del mondo, dove si vive di avanzi, permettono facilmente di cambiare la propria vita.

Ma la domanda di madri surrogate è in costante aumento in tutto il mondo non solo in India anche in Italia. Secondo le statistiche, la richiesta di uteri in affitto è in netta crescita nel Bel Paese. Secondo la SAI, (Surrogate Alternatives Inc.), una delle più grandi agenzie californiane, soltanto negli Stati Uniti ogni anno vengono portate a termine oltre duemila gravidanze in affitto, con un costante aumento annuo pari al 20%. Di queste, circa una su dieci arriva da genitori committenti italiani. Sette su dieci sono eterosessuali, ma non mancano coppie omosessuali e uomini single. Quanto costa affittare un utero? Le tariffe oscillano drasticamente in base al Paese in cui si sceglie di effettuare la pratica: si passa dai circa 120mila euro per gli Stati Uniti ai 30mila circa della Grecia in particolare a Creta.

Caro Ronaldo, sono sicura che sarai un ottimo padre e che non farai mancare nulla a quei bambini. Nulla tranne una cosa: la loro mamma. La prossima volta che vuoi un figlio, prima di andare a comprarlo, pensa che potrà anche portare il tuo cognome, ma sarà di fatto, un bambino orfano.




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